Pagine Romaniste (Nati il 7 giugno) – Ognuno con i propri soldi è libero di farci quello che vuole, ci mancherebbe.
In special modo quando i soldi appartengono ad una società quotata in borsa che deve rispettare, anche, i diritti dei propri azionisti.
Quello che disturba, però, è sparare proclami ad effetto, forse con la riserva mentale di non potervi dar seguito e, peggio, dover constatare che non c’è un solo rappresentante dell’informazione che in tre anni si sia sentito in dovere – in obbligo direi, vista la funzione essenziale della stampa – di alzare il dito e chiedere: scusi, cosa ne è stato di quel proclama solenne?
Spiego, sciogliendo la riserva manifestata nello scorso numero di questa inutile rubrica.
Era il 24 ottobre 2017, due giorni prima si era disputata Lazio Cagliari e per l’occasione era stata aperta anche la Curva Sud, per consentire la migrazione dei tifosi dell’opposto settore, chiuso per decisione del Giudice Sportivo. Gli inservienti rinvennero delle odiose figurine raffiguranti la povera Anna Frank, con la maglia giallorossa, in segno di scherno. Lo sdegno fu generale, tanto da indurre il Presidente della società biancoazzurra, dopo una brutta registrazione telefonica, a recarsi presso la Sinagoga. In quell’occasione, l’odierno virologo-ginecologo, annunciava “ufficialmente” che 200 ragazzi della Lazio avrebbero fatto visita annualmente, a spese della società, ad Auschwitz. Il proposito venne ribadito, quella stessa sera, nella trasmissione Carta Bianca.
Sono passati tre anni, tre 16 ottobre e tre 27 gennaio, ma di questi 200 ragazzi all’anno nessuno ne ha più saputo nulla, senza che un solo giornalista abbia mai avvertito la curiosità di sapere cosa fosse successo. Peggio, quando sei tesserati della società si recarono in quel posto maledetto – sei, non duecento – al seguito del viaggio organizzato dalla comunità ebraica, al fatto venne dato notevole risalto mediatico.
Qualcuno mi potrebbe, giustamente, ricordare che oggi l’attualità (il focus, come dicono quelli bravi) è sui tamponi stroboscopici, ma credo che per parlarne occorra attendere l’esito delle indagini che sta portando avanti la Procura Federale, mentre quei viaggi della memoria e del dolore, parrebbe accertato che non si siano svolti (salvo che agli stessi non sia stato dato alcun risalto; difficile, visto che si tratterebbe di 600 persone). Ognuno ne tragga le conclusioni che preferisce.
Intanto l’allenatore in bilico, sempre sul punto di essere allontanato, non gradito dalle parti di Trigoria, mette in cascina altri tre punti, con l’ennesima partita dominata, che si sarebbe dovuta concludere con un punteggio tennistico. Leggere, da parte di quegli stessi che sottolineavano come fosse destinato ad un subitaneo esonero, peana nei confronti del portoghese, indigna perché dimostra come l’ambiente sia sempre pronto a salire sul carro del vincitore e prontissimo a discenderne in caso di sconfitta. D’altro canto si tratta degli sport nazionali più popolari.
Giorno verrà, mendaco el cor mel dice, che qualcuno si chiederà: ma i campioni dei quali la Roma dispone, chi li aveva indicati? Sarà un bel giorno per ristabilire la verità.
PS Spiace tantissimo che il Campionato Primavera sia stato fermato, ma è giusto che sia stata adottato il provvedimento. Con questa maledetta pandemia non si scherza ed i giovani devono essere protetti, anche dalla loro esuberanza. Magari, per quanto riguarda i ragazzi di Albertino De Rossi, ne potremo vedere qualcuno aggregato alla prima squadra e per loro sarà un giusto premio.