Nati il 7 giugno – Affermare che su Dzeko non ci fosse rigore vuol dire essere in malafede

Pagine Romaniste (Nati il 7 giugno) – Credo sia la prima volta che accada. Ieri sui telefoni di ogni tifoso romanista i messaggi non parlavano dell’ennesimo trionfo giallorosso – un trionfo che ha fatto tanto rosicare i provinciali – ma del commento della seconda voce della carissima, in senso economico, emittente satellitare.

Non se ne può più. Come è possibile affidare il commento (cd) tecnico all’ex capitano del Torino e de quell’arti; uno che si è distinto, tutte le volte che è stato chiamato a commentare la Maggica, nello giustificare gli arbitri quando adottavano decisioni contrarie ai nostri amati colori, salvo criticarli per le decisioni a noi favorevoli. Uno che è arrivato a parlare di ammonizione per simulazione a Dzeko sul nettissimo fallo da rigore (non una parola sul fatto che si trattava di chiara occasione da rete, sanzionabile con il rosso) e di secondo giallo esagerato per Singo. Su questo una parte di ragione l’aveva, ma non nel senso che intendeva il Marchegiani, ma nel senso che il Singo doveva essere allontanato fin dalla prima ammonizione, scaturita da fallo intenzionale, con piede a martello ed a gamba alta. Le regole del gioco del calcio, uno che ha giocato per tanti anni le dovrebbe conoscere bene.

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La colpa, però, non è del Marchegiani di turno, ma di chi a Trigoria non interviene per tutelare i propri tifosi che continuano a sovvenzionare il mondo del calcio con i soldi dei propri abbonamenti.

D’altro canto, certi commenti, vero dottor Varriale?, vero dottor Pistocchi?, sono la naturale chiusura del cerchio dopo l’incredibile tweet di tal Burioni, reso famoso per i suoi interventi televisivi, che da buon marchigiano (questione di assonanza con l’ex portiere?) mostra periodicamente un livore nei confronti della Maggica, giustificando il suo risentimento da tifoso frustrato da tanti anni di sconfitte, con il classico: Era uno scherzo! Tipico di coloro cui la battuta non riesce mai.

Vogliamo parlare della partita? Non ancora. Ricordate quando il grande presidente- virologo-ginecologo era riuscito a convincere i colleghi Presidenti ad affidare i diritti televisivi a Media-Pro? L’affare saltò a causa di una mancata fideiussione da parte della concessionaria. Parrebbe, a voler dar credito a quanto riportato dalla stampa internazionale, che la Ligue One non riesca ad incassare le ultime due rate da parte della stessa impresa. Se questo fosse vero, il grande presidente-virologo-ginecologo ha rischiato di rovinare definitivamente il calcio, più di quanto sia già rovinato di suo.

La partita. Parlare di fallo di Mancini in occasione del gol di Mkhitaryan, vuol dire non aver visto il netto intervento sul pallone, senza sfiorare il simpatico Belotti; dire che Singo non era da espulsione vuol dire non conoscere il regolamento del gioco del calcio; affermare che su Dzeko non ci fosse rigore, vuol dire essere in malafede. Senza dimenticare che il Presidente del Toro è il proprietario di giornali e televisioni importanti ed il quotidiano sportivo rilanciato quando ero bambino dal napoletano Antonio Ghirelli, un genio del giornalismo, cura, a differenza di altri, gli interessi dei suoi lettori.

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Una parola sul precario Fonseca. Nell’intervallo ha sostituito i due calciatori ammoniti ed ha continuato a farlo nel corso del secondo tempo quando ha tolto Villar. Sempre lucido il portoghese.

P.S. La Champions toglie energie, noi che l’abbiamo fatta per cinque anni di seguito lo sappiamo. Ma per quante settimane varrà questa giustificazione?

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