Ritrovo a Trigoria intorno alle 9, partenza un’ora più tardi in pullman direzione Termini dove, alle 11, ci sarà un Frecciarossa che porterà la squadra a Napoli. Poi i giocatori si dirigeranno nel solito albergo sul lungomare, pranzeranno, si riposeranno e faranno merenda. Alle 18 riunione tecnica, poi via verso il San Paolo dove alle 20.45 è in programma la partita contro Cavani e compagni. Al termine, interviste, antidoping e ritorno a Roma, stavolta in pullman. È questo il programma di oggi della Roma. Un programma che, come non è mai accaduto, cambia il modo di fare le trasferte della società giallorossa.
Non succederà sempre così, questo va detto. Ad esempio, mercoledì a Bologna la squadra andrà in aereo e partirà il giorno prima, subito dopo la conferenza dell’allenatore e l’allenamento del pomeriggio. Ma quando sarà possibile, come da precisa indicazione di Luis Enrique, la Roma cercherà di abolire sempre di più i ritiri e di partire il giorno stesso dell’incontro. Se a Firenze si fosse giocato di ser invece che alle tre di pomeriggio il programma sarebbe stato lo stesso di oggi. La richiesta di Luis Enrique, già fatta presente alla società fin dall’estate, ha colto di sorpresa qualche giocatore ma è stata comunque apprezzata dalla squadra che potrà così trascorrere in famiglia la vigilia della partita. A Trigoria ci saranno solo quei giocatori soprattutto giovani che, per motivi propri, preferiscono dormire il giorno prima al Bernardini.
Quella che in Italia è una novità, in Europa è invece una consuetudine. In Spagna e Inghilterra, tanto per fare un esempio, i ritiri costituiscono l’eccezione e ai calciatori viene data ampia possibilità di autonomia nelle ore immediatamente precedenti alle partite. Non è raro, in occasione di incontri casalinghi, vedere i giocatori arrivare al campo direttamente con la propria auto. In Italia non succede, al massimo dopo la partita i calciatori lasciano lo stadio con la famiglia piuttosto che tornare tutti insieme col pullman. La Roma quindi, anche in questo, sta cercando di aprire una nuova strada in Italia. Quali saranno i risultati non è dato sapere, però Luis Enrique è convinto, in questo modo, di venire incontro alle richieste dei giocatori. Anche l’orario degli allenamenti, piuttosto flessibile a seconda delle esigenze, è importante in questo senso. Discorsi importanti, per carità, ma che poi vengono a cadere quando i risultati mancano. Quindi va bene il treno, va bene la partenza il giorno della partita, va bene il ritorno in pullman (domani allenamento piuttosto blando fissato al pomeriggio così come martedì visto che mercoledì sera si torna di nuovo in campo al Dall’Ara di Bologna nell’ultima partita prima della sosta di Natale) ma poi quello che conta è quello che succede dalle 20.45 in poi. Il resto sono dettagli.
Il Romanista – Chiara Zucchelli