La Repubblica (M. Azzi) – Mazzarri è caduto nella trappola di Mourinho e in una partita diventata corrida (2 cartellini rossi e 12 gialli) si è trovata più a suo agio la Roma, che ha messo ko il Napoli nel finale con Pellegrini e Lukaku e lo ha superato in classifica. Ma è emersa in maniera altrettanto evidente l’inadeguatezza dell’arbitro Colombo, che si è fatto sfuggire fin dall’inizio il controllo della gara.

Sui 90’ dell’Olimpico aleggiavano le fortissime pressioni legate all’importanza della posta in palio. Per questo la decisione di affidarla a un arbitro poco esperto come Colombo si è rivelata un boomerang, con un festival di entrate al limite del regolamento, simulazioni e proteste. La Roma ha mostrato con più naturalezza i muscoli di Lukaku e Belotti, sapendo di patire un deficit di qualità. Il Napoli si ostina invece a cercare i vecchi codici della gestione Spalletti. Osimhen aveva firmato in mattinata il rinnovo del contratto fino al 2026 (10 milioni netti a stagione, clausola rescissoria a 130) e ha dato l’impressione di sentire il peso del suo nuovo rango di top player. L’uscita dal campo di Lobotka ha aiutato la Roma a riprendersi il possesso del ring. La sfida è dunque ritornata sporca e Politano ha pagato per tutti, reagendo con uno sciocco calcetto alla trattenuta di Zalewski. Per Colombo dopo una raffica di gialli è arrivato il momento di estrarre il rosso, Mourinho ha colto l’attimo per giocarsi la carta di Pellegrini. Era quella giusta. Nel finale espulso pure Osimhen, l’ultima decisione di una direzione orribile.