Hidetoshi Nakata, ex attaccante della Roma campione d’Italia con Capello, è tornato nella Capitale per sostenere, insieme a Giorgio Damiani, il progetto ‘Drop in the Bucket‘ che realizza pozzi di acqua pulita in Africa. Queste le sue dichiarazioni riportate da Adnkronos:
“Il calcio non lo seguo e non lo guardo, ma amo ancora giocarlo. Tifo però sicuramente per la Roma e per le squadre dove sono stato. Qui a Roma ho avuto una esperienza anche un po’ difficile ma molto bella. Ora faccio un tipo di vita completamente diversa“.
Nostalgia?
“No, il calcio mi piace ma solo giocarlo, non mi manca l’atmosfera dello stadio“.
Hai rivisto Capello?
“L’ho visto da qualche parte, ma l’altro giorno ho visto anche Collina“.
La Juventus è in testa al campionato e la Roma seconda, servirebbe un tuo gol contro i bianconeri?
“Si, ma noi eravamo primi…non secondi”.
Perché ha lasciato il calcio a 29 anni, mentre Totti a 40 ancora gioca?
“E lo so e lo fa anche bene. Ho smesso perché in quel momento il calcio stava diventando troppo grande a livello di business, poi c’erano tante persone intorno per soldi e anche giocatori che invece di collaborare con la squadra per il bene del calcio pensavano ai soldi“.
Ultimamente ha sentito Totti?
“Non mi è capitato, e non ho il telefono di nessuno. Poi sta ancora giocando, magari quando smette viene a giocare qualche gara di beneficenza e ci incontriamo. Sono contento di sentire che Totti sta ancora giocando e fa ancora gol“.
Totti quando dovrebbe smettere?
“Nessuno può dirlo. In Giappone abbiamo Miura, che ha giocato a Genoa, che a quasi 50 anni ancora gioca e segna anche. Rispetto a lui Totti è un giovincello...Voi parlate di Totti ma Miura ha dieci anni in più…“.
Rimpianti?
“Ci sono sempre. Quando ci penso vorrei aver giocato di più, ma un giorno devi smettere. Uno smette presto, uno smette più tardi, ma un giorno devi decidere e farlo“.