Radja Nainggolan ha rilasciato un’intervista al portale belga voetbalnieuws.be. L’ex centrocampista della Roma – ora all’Anversa – è tornato sull’esperienza in maglia giallorossa. Queste le sue parole.
Sull’esperienza a Roma ed il derby capitolino.
“A Roma ho giocato la semifinale di Champions League e sentivo di essere importante. I tifosi della Lazio mi pregavano di non giocare il derby quando li incontravo in città, anche per loro ero un grande giocatore”.
Dopo qualche mese a Roma, hai perso la tua prima occasione di giocare un Mondiale (2014, ndr). Meno dolorosa rispetto al 2018, ma anche allora la frustrazione deve essere stata enorme.
Ad essere sincero, ero solo un po’ deluso. Sono stato alla Roma per diversi mesi e ho giocato, mentre Marc Wilmots ha convocato giocatori che giocavano poco o che erano molto giovani. Per me la nazionale è una ricompensa per quello che fai nel tuo club. E almeno ho giocato. Ma l’ho accettato, perché non ero ancora diventato importante per i Red Devils. L’allenatore ha fatto la sua scelta e ha capito che era ingiusto per me. Dopo il Mondiale, ho giocato quasi tutta la campagna di qualificazione e l’Europeo. Dopo è venuto Roberto Martínez e mi ha buttato fuori subito.
Sull’esclusione dal Mondiale del 2018.
Posso convivere con qualcuno che mi dice di non piacergli come calciatore. Avrei preferito sentire una cosa del genere, piuttosto che non poteva darmi la stessa importanza che avevo alla Roma. È venuto a Roma per dirmi che non mi avrebbe più chiamato.