A due giorni dal derby della Capitale, Radja Nainggolan è intervenuto all’emittente radiofonica Rete sport. Il centrocampista belga ha parlato delle sue ultime esperienze, dei suoi ricordi in giallorosso e sul momento che vive la squadra. Ecco le sue parole:

Stai aspettando qualche offerta? Come è andata in Indonesia?

“Sì, ma orami sto accettando il fatto che il calcio è basato sull’età di un calciatore, più che sulle qualità. Fisicamente sto bene, mi sto tenendo in forma, ma senza una squadra alla lunga è difficile. Sono andato al Bhayangkara per vedere come era la vita: dal punti di vista umano sono rimasto molto soddisfatto. Non c’era stress nel giocare a calcio, anche se in Indonesia il calcio è in crescita. Il presidente della federazione Thohir sta facendo un ottimo lavoro”.

Che effetto ti fa vedere la Roma a 15 punti dalla Lazio?

“Fa male. A Roma ho vissuto i miei anni migliori in cui eravamo sempre in alto in classifica. Da quando sono andato via i giallorossi non hanno più giocato in Champions. Vedo che la squadra sta migliorando, ma è ancora lunga ci sono tanti punti da recuperare. Fa strano poi vedere succedersi 3 allenatori con idee così diverse fra loro: Paredes che prima non giocava e adesso sì, Bove titolare con Mourinho viene mandato via. Edoardo io non l’avrei mai mandato via.

Sul esonero di De Rossi.

“Mi ha sorpreso: dimostra l’incapacità della società. Gli avevano appena fatto 3 anni di contratto, e aveva fatto meglio di Mourinho, raccogliendo tanti punti ed è stato cacciato dolo sole 4 partite: è inspiegabile”.

Quale è stato il derby che ti ha fatto godere di più?

“Il bilancio è sempre stato positivo. Erano partite dove ero sempre più carico”.

Cessione all’Inter?

“Monchi fece il doppio gioco, mi sentivo uno dei capitani della squadra e lui mi riconosceva questa importanza ma alle spalle mi stava vendendo. Non me ne sarei mai andato via, ma per me essere uomo è più importante di ogni cosa. Monchi voleva mandare via tutti i giocatori presi da Sabatini”.

Credi che Allegri sia l’allenatore giusto per la Roma?

“Non lo so perchè Roma non è una piazza facile. É un ambiente che, ti da qualcosa in più”.

Su Pellegrini.

“All’epoca era giovane, si doveva inserire nella squadra ma lottava molto per imporsi. Non lo conosco come giocatore che soffre le pressioni, ma forse la fascia gli sta pesando”.

Chi vedi come leader in questa Roma?

“Leader non significa alzare le braccia e farsi vedere nei momenti dove ci sono confronti caldi durante la partita, ad esempio come fa Mancini: leader è di più, ti tirano fuori dalle difficoltà”.

Su Dybala.

“Se sta bene fa la differenza: è sempre da tenere. Io ho giocato tante volte da lesionato per dare un messaggio alla squadra. La cosa importante è dare tutto in campo, poi ognuno si gestisce la propria vita come ritiene opportuno”.