Corriere della Sera (G. Piacentini) – “All’Inter sono stato bene, ma la Roma per me è stata una famiglia”. Basterebbe questa frase per far capire come vivrà Inter-Roma di oggi (ore 18), Radja Nainggolan. Doppio ex per gli almanacchi, ma non si sbaglia quando si afferma che il suo cuore batterà per i giallorossi. L’ex centrocampista belga è intervenuto ieri pomeriggio ad un evento organizzato da “Prestito 24″ allo “Sport City” di Bruno Conti ad Anzio.

All’Inter finì nell’operazione che portò in giallorosso Zaniolo, ma se fosse dipeso da lui sarebbe rimasto. “Non mi lamento dell’esperienza all’Inter – le sue parole – ma ho avuto qualche problema rispetto a come mi sono trovato alla Roma. Quella nerazzurra è una grande società, dove ho potuto conoscere tante belle persone. Il ricordo nel complesso è positivo”, dice Nainggolan.

La Roma, però, è un’altra cosa.
“A Roma sono stato una meraviglia, abbiamo fatto stagioni splendide con squadre molto forti. Per me è stata come una famiglia e ogni volta mi sento a casa”.

Vista la forza di quella squadra, avreste potuto vincere di più?
“In quel periodo c’era la Juventus che era superiore, se potessimo trasportare la nostra squadra di allora nel campionato di oggi potremmo vincere qualche scudetto”.

Per fare risultato a San Siro servirà un’impresa da parte della Roma?
“L’Inter è la squadra più forte del campionato. Già lo scorso anno lo era, poi lo scudetto lo ha vinto il Napoli, ma io penso che il campionato l’abbia principalmente perso l’Inter. Da tre o quattro anni è la formazione più completa della serie A”.

Si parla tantissimo da giorni di Lukaku, che non sarà accolto bene dai tifosi interisti.
“Ci sono delle dinamiche che nessuno conosce, un giorno Romelu le racconterà. L’importante è che lui stia bene e che sia amato dai tifosi della Roma. È un calciatore che se si sente coccolato dà il massimo, infatti sta segnando a ripetizione perché i tifosi della Roma lo fanno sentire speciale. Con l’Inter non si è lasciato benissimo, ma credo che non ci sarà nessun problema per lui a giocare in un clima ostile”.

L’ha ringraziata pubblicamente per il suo ruolo nel passaggio alla Roma.
“Siamo sempre stati in contatto, ci siamo visti spesso. Mi ha chiesto informazioni e io ho sempre risposto raccontandogli la mia esperienza. Poi lui ha fatto la sua scelta”.

Si aspettava le difficoltà della formazione giallorossa di inizio stagione?
“In realtà le difficoltà ancora ci sono, anche contro il Monza hanno vinto 1-0 in 11 contro 10, hanno fatto una gran fatica. L’esultanza dei calciatori dopo il gol di El Shaarawy è stata come una liberazione, non va ancora tutto liscio ma l’importante è vincere perché i risultati ti danno fiducia, e la fiducia è la cosa più importante per i calciatori”.

Non essere mai stato allenato da Mourinho è un rimpianto?
“Ho avuto tanti allenatori forti, cerco di prendere il meglio di tutti. Mou è un grande tecnico e lo dimostra quello che ha vinto durante la sua carriera, non so come lavora, qualche curiosità ce l’ho ma non c’è stata la possibilità di lavorare insieme”.

Nemmeno recentemente?
“Da Trigoria nessuna chiamata”.