Muro Alisson: è “mister 50%”. Mani brasiliane per la rimonta della Roma

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Sarà un caso che Ernesto Che Guevara e Albert Camus siano stati portieri? Forse no, forse c’è un gene che – in caso di mancato decollo – spinge l’ansia del volo a sublimarsi in altro. Ecco, Alisson Ramses Becker, invece, a 25 anni ha capito che non avrà bisogno di fare rivoluzioni o scrivere romanzi per conquistare il mondo. Nel suo piccolo, infatti, il portiere brasiliano lo sta già facendo e grazie a lui la Roma ha trovato un tesoro.

STAGIONE SUPER Se la squadra giallorossa ha la migliore difesa del campionato (12 gol al passivo), gran parte del merito va proprio ad Alisson, che in ben 9 delle 18 partite del girone d’andata (il recupero con la Samp si disputerà a gennaio) non ha subito neppure una rete. Non basta. Se pensiamo che anche in 3 dei 6 match giocati nel raggruppamento di Champions il portiere è uscito imbattuto, si capisce come – dopo una stagione da riserva di Szczesny – abbia ormai metabolizzato il calcio italiano, perché non subire gol in 12 partite su 24 (50% del totale) significa fare assai bene il proprio mestiere.

SIRENE EUROPEE Con queste premesse, non sorprende che tanti grandi club europei abbiano messo gli occhi su di lui. Radio mercato fa già tre nomi importanti, sia pure con sfumature assai diverse: Liverpool, Barcellona e Psg. Ovvio che di tutto questo, eventualmente, se ne parlerebbe solo in estate e, soprattutto, solo se arrivasse un’offerta irrinunciabile. Basti pensare che Ederson, vice del giallorosso nella nazionale brasiliana, è stato pagato dal City circa 40 milioni di euro, mentre Alisson è costato quasi 8,5 milioni ed ha un ingaggio intorno a un milione e mezzo. Per questo ad esempio il Liverpool – in procinto d’incassare oltre 100 milioni per Coutinho – potrebbe sacrificare Mignolet per arrivare al brasiliano. Più sfumata la posizione del Barcellona, che comunque lo segue. Al momento Ter Stegen sta disputando una grande stagione, ma occorrerà arrivare ai titoli di coda per scoprire se gli esiti saranno davvero così eccellenti come le premesse. Tutto sommato perciò, al solito, occhio al Psg. Vero che uno degli obiettivi – oltre a Oblak – resta Donnarumma, ma il portiere del Milan dovrà confermare tutte le proprie potenzialità, perché la società parigina – da quando ha giubilato Sirigu – non riesce a trovare pace proprio per il ruolo di portiere. Inutile dire che Alisson piace parecchio e poi, in sovrappiù, avrebbe anche il fascino di essere il titolare della nazionale brasiliana che – tra Marquinhos, Thiago Silva, Dani Alves e Neymar – al Psg sembra di casa, tanto più che all’orizzonte c’è il Mondiale del 2022 in cui i massimi rappresentanti del Qatar cercheranno vetrina.

AMORE ROMA – Occhio però, perché strappare Alisson da Roma non sarà facile. «È un sentimento unico essere il numero uno della Seleçao – ha detto al Messaggero pochi giorni fa –. ma non è solo questo che desidero. Voglio che mia figlia un giorno scriva su Google e e legga: Alisson Becker, campione del mondo con il Brasile, ha vinto lo scudetto con la Roma. Questo conta nella vita: non solo guadagnare soldi, ma lasciare il segno dove hai giocato». A Roma lo sta facendo.

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