Repubblica.it (F.Bianchi) – Piano a dire moviola. E’ vero che a livello Fifa (o di quel che resta…) c’è stata un’apertura rispetto al passato, ma se anche l’International Board, nella sua riunione di marzo a Cardiff dicesse di sì, si andrebbe ad un periodo di sperimentazione che potrebbe durare due anni. E poi, attenzione: si farà in modo da non sconfessare gli arbitri, da non togliere loro potere, e da non stravolgere il gioco del calcio. Gli interventi della tecnologia quindi sarebbero circoscritti. Pensare che le telecamere possano decidere se è rigore o meno, è pura utopia: al massimo, la moviola potrà stabilire se il fallo è avvenuto dentro o fuori area. Inoltre, le immagini aiuterebbero nei casi di congruità del cartellino rosso, nella verifica dell’identità degli ammoniti o degli espulsi in circostanze poco chiare. Niente fuorigiooco, o altre situazioni dubbie. Certo, i costi aumenterebbero, e non di poco: già adesso in Italia – oltre all’occhio di falco – abbiamo un arbitro, due assistenti, due additional referees, o arbitri d’area, e un quarto uomo. Totale sei. A loro, nel caso della moviola, bisognerebbe aggiungere altri assistenti dell’arbitro, posizionati fuori dal campo in una cabina di regia collocata in tribuna o all’estero. Più chissà quante telecamere. Insomma, quante Federazioni possono permetterselo? Quella italiana sicuramente sì. E si è fatta avanti per fare i test. D’altronde, da anni è pronto uno studio del Cnr, commissionato proprio dalla Figc.