La Gazzetta dello Sport – Stavolta, forse come mai in carriera, José Mourinho avrebbe fatto a meno della luce dei riflettori. Le immagini delle aggressioni verbali all’arbitro Taylor e alla famiglia da parte di tanti tifosi della Roma nell’aeroporto di Budapest hanno fatto il giro del mondo.
La Uefa naturalmente ha aperto un’inchiesta, ma è stato tutto il risvolto mediatico che ha cannibalizzato l’attenzione, visto che i tanti video che sono circolati. L’inchiesta è già partita, ma i tempi si annunciano lunghi. Il rapporto dell’arbitro Taylor e del delegato Azaryan (Armenia) è già a Nyon. Presto saranno avviati i contatti con le autorità di pubblica sicurezza ungheresi.
Nessuna fretta sulle indagini. Non è ancora stata decisa una data, ma la prima riunione della Disciplinare dovrebbe svolgersi a Nyon a fine giugno, dopo le altre due finali di Conference e Champions e dopo la Nations League, per raggruppare tutti i casi.
L’accusa per il tecnico giallorosso è di “insulti e linguaggio offensivo verso un ufficiale di gara”. Il riferimento è l’articolo 15.1.b del codice disciplinare che prevede una sanzione minima di due giornate, ma anche la possibilità di una squalifica a tempo. Il caso è naturalmente più complesso, anche per l’eco internazionale e per quello che è successo il giorno dopo all’aeroporto. Non è da escludere una mano più pesante e quindi qualcosa di più del minimo (oltre a una multa).