Leggo (F. Balzani) – “La finale di Budapest non l’abbiamo persa, lo dirò per tutta la vita anche quando smetterò di allenare“. Centotredici giorni che per i tifosi della Roma sembrano secoli, ma per Mourinho forse anche di più. Tanto è passato da quel maledetto 31 maggio quando a Budapest i sogni di gloria si sono infranti su Taylor e il Siviglia.
Mourinho (squalificato 4 giornate) però sarà in tribuna. Riparte da Tiraspol, capoluogo dell’unità territoriale autonoma della Transnistria. A 100 km dal fronte di guerra in Ucraina. Dove gioca lo Sheriff che qualche anno fa spaventò Inter e Real, ma che oggi pare poca roba. La Roma vuole iniziare il girone G di Europa League con una vittoria ma starà attenta anche alle condizioni dei calciatori.
Resteranno a riposo Dybala e Sanches, sono rimasti a Roma Pellegrini e Smalling. In attacco ballottaggio Lukaku-Belotti, in porta ci sarà Svilar. In panchina a guidare la squadra il vice Foti, ma ieri in conferenza ha parlato Mou: “L’anno scorso siamo partiti con una sconfitta che ci ha creato difficoltà stavolta vogliamo evitarlo. Ho rispetto per lo Sheriff, ricordo che due anni fa abbiamo perso 6-1 col Bodo. Non è mai facile giocare fuori casa in Europa, inoltro non potrò essere vicino ai miei giocatori. In difesa giocheranno i titolari, ho solo Celik come alternativa. Lukaku-Belotti? Uno dei due attaccanti deve avere creatività. In porta ci sarà Svilar, ma solo perché Rui Patricio ha giocato bene con l’Empoli“.