Mourinho si ammanetta. Furia Roma: via al silenzio stampa come protesta

Corriere dello Sport – José Mourinho non sarà in panchina contro il Sassuolo e la Lazio. La Roma è furiosa, a tal punto da protestare platealmente per la prima volta nell’era Friedkin con un silenzio stampa totale per le due partite in questione. E il tecnico? Ha rispolverato – in maniera geniale – il suo storico gesto delle manette.

Ieri pomeriggio la Corte Sportiva d’appello ha respinto il ricorso sulla sua squalifica di due giornate presentato dal club lo scorso 3 marzo, dopo la comunicazione del Giudice Sportivo legata ai fatti di Cremonese-Roma. Ne è seguita un’indagine della Procura federale su Marco Serra, a cui giovedì è stata inviata una notifica di deferimento (il primo a un arbitro dall’era Calciopoli) per le sue espressioni offensive verso il tecnico giallorosso, e una sospensiva della squalifica che aveva lasciato presupporre alla Roma la riduzione ad almeno un turno di stop.

E invece così non è stato: la Corte Sportiva d’appello presieduta dal vice presidente, due i componenti e dal rappresentante dell’Aia ha deciso di respingere il ricorso del club. Una decisione sconcertante per la Roma – e sembrerebbe non gradita anche dalla Procura federale – che si chiede per quale motivo sia stata decisa una sospensiva della squalifica se non ci fossero state le basi di una riduzione o addirittura una totale eliminazione della pena nei confronti del tecnico.

Per quanto riguarda la recidività di Mourinho, il club ha tenuto a sottolineare alla Corte Sportiva di non aver mai presentato ricorso in questo anno e mezzo, consapevole degli errori del tecnico.

La società – che non può ricorrere ad altri ricorsi – ha quindi deciso di fare scudo attorno a Mourinho e di protestare duramente con un silenzio che tra Sassuolo e – soprattutto – Lazio sarà assordante. Il club ha deciso infatti di non far parlare nessun tesserato nelle due partite come forma di protesta per l’ingiusta squalifica.

Lo Special parlerà mercoledì, in Spagna, per presentare la sfida contro la Real Sociedad, ma intanto ha affidato ai social il suo stato d’animo. In maniera plateale e al tempo stesso geniale. Presentando i gioielli della figlia e dell’Adidas che aveva ai polsi, Mou ha rifatto a distanza di tredici anni il gesto delle manette, passato alla storia quando era tecnico dell’Inter. Spettacolare anche nella protesta

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