Tuttosport (D. Marchetti) – Sono passati 112 giorni dalla finale di Europa League a Budapest persa dalla Roma contro il Siviglia. Una ferita che si rimargina lentamente, una rabbia che lo Special One vuole trasformare in energia positiva. Anche se nelle prime quattro partite non potrà essere al suo posto in panchina per via della squalifica Uefa in seguito alle offese all’arbitro Taylor.
La concentrazione verrà rivolta solo sul campo perché in sette giorni la Roma giocherà tre trasferte (la prima in Moldavia e le altre a Torino e Genova). Ecco allora che la preoccupazione numero uno dell’allenatore sarà la gestione di una rosa non ancora al top della condizione. E se ieri è tornato a lavorare con il gruppo Aouar, per Smalling e Pellegrini ci sarà ancora da aspettare.
L’inglese, più del capitano giallorosso che punta alla gara di domenica con il Torino, può sperare ancora in una convocazione last-minute per domani, anche se a Trigoria nessuno vuole rischiare di affrettare i tempi con Chris. Per questo la formazione in campo sarà molto diversa da quella vista nel 7-0 all’Empoli. A cominciare da Dybala e Renato Sanches, pronti a dare una mano dalla panchina. In attacco, poi, l’idea che sta montando è anche quella del doppio centravanti con Belotti e Lukaku insieme.