Il Messaggero (G. Lengua) – Trenta giorni per la verità. Nel prossimo mese la Roma dimostrerà se sarà una squadra Champions o da Europa League. E in parallelo anche la società dovrà sciogliere una serie dei nodi che nel giro di qualche settimana verranno a pettine. Uno su tutti è il futuro di José Mourinho che ha un altro anno di contratto, ma ha manifestato una certa insofferenza nel non aver potuto ancora incontrare la proprietà: “Vogliono parlare con me a giugno, perché finisce a giugno il campionato? Sinceramente mi sembra un po’ tardi”, ha detto recentemente.
Nonostante abbia firmato nel 2021 un triennale con scadenza 2024, il portoghese vuole parlare con Dan Friedkin e chiedergli quali saranno i programmi futuri, su quali giocatori potrà contare e che tipo di squadra costruirà Tiago Pinto qualora la qualificazione in Champions non dovesse arrivare. Al momento, però, Dan e José non si sarebbero né visti né sentiti al telefono. L’unico interlocutore del tecnico è Tiago Pinto che nei prossimi 30 giorni proverà a chiudere una serie di questioni ancora aperte: i rinnovi di Smalling ed El Shaarawy, pianificare il futuro di Abraham e Dybala, gettare le basi del mercato estivo e sapere con certezza chi allenerà la Roma la prossima stagione. Quest’ultimo è il nodo più importante da sciogliere, perché è vero che Mourinho ha il contratto fino al 2024, ma è anche vero che ci sono club (anche blasonati) che potrebbero strapparlo alla Roma a suon di milioni e campioni.