Mourinho promuove Dybala e Zaniolo, ma il gol degli attaccanti resta un problema

corrieredellasera.it (L. Valdiserri) –  Mourinho dice: “Mi è piaciuto tutto”. Ha ragione perché, i tifosi della Roma lo sanno benissimo, ci sono tante partite dominate che poi sono finite in pareggio. Da Salerno, invece, la Roma torna con i tre punti dovuti e con la consapevolezza di avere un potenziale enorme. Non si costruiscono dieci nitide palle-gol senza avere un gioco creativo. Il problema, però, se si devono analizzare questi primi passi dei Fab Four – Abraham, Dybala, Pellegrini e Zaniolo in ordine alfabetico – è che l’attacco è atomico solo in potenza.

Due sono state le partite importanti in questo inizio di stagione: l’amichevole contro il Tottenham e la prima giornata di campionato contro la Salernitana. Sono finite con due vittorie per 1-0. Nella prima ha segnato Ibanez e nella seconda Cristante. Non ha segnato Abraham, non ha segnato Dybala, non ha segnato Zaniolo.

Pretenderlo da Pellegrini, che adesso gioca 15 metri più arretrato, sarebbe pura cattiveria. Nel dopo gara, Mou ha usato più miele del solito: “Ovviamente mi piacerebbe essere tranquillo con un 3-0 o un 4-0, ma mi è piaciuto anche vedere una squadra che non ha fatto i gol che doveva fare ma ha avuto la maturità e ha saputo gestire il risultato. Di solito questo tipo di partita finisce male o in sofferenza, ma non è stato così. La gente che è entrata nel periodo di stanchezza di Zaniolo, Abraham e Dybala non era gente per uccidere la partita, ma per gestire. Ci manca cattiveria? Per me i nostri attaccanti sono cattivi. Zaniolo prendeva palla e puntava il difensore e lo spazio. I ragazzi hanno giocato bene, sono stati aggressivi. Sono contentissimo per la squadra. Mi è piaciuto tutto“.

Una difesa di ufficio giusta, ma Mou è il primo a sapere che per volare in alto bisogna essere più concreti sotto porta. Ed è il primo a chiedere un ultimo sforzo al mercato: Belotti.

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