Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Non è un gol, ma quasi, segnato da José Mourinho in vista della finale di Conference League, contro il Feyenoord, in programma a Tirana il 25 maggio. La Lega Calcio ha accolto la richiesta che lo Special One aveva espresso ad alta voce subito dopo la semifinale vinta contro il Leicester: Torino-Roma si giocherà venerdì 20 e i giallorossi avranno più tempo per preparare l’ultimo atto della neonata terza competizione Uefa.
La speranza è riportare in Italia un trofeo europeo che manca da 12 anni, cioè dalla Champions League vinta nel 2010 dall’Inter, allenata proprio dal portoghese, nell’anno del triplete. L’annuncio è arrivato direttamente dal presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini: “La Roma giocherà di venerdì come chiesto, decisione che è stata unanime. Siamo tutti contenti che la Roma disputerà la finale della Conference League. Le altre che giocheranno per l’Europa rispetteranno il principio di contemporaneità scendendo in campo o tutte sabato o domenica, ma si deciderà dopo la penultima giornata“.
Cosa è cambiato rispetto alle parole dell’amministratore delegato De Siervo, che sempre a nome della lega Calcio aveva ribadito la necessità della “contemporaneità delle gare con lo stesso obiettivo”? In primo luogo la percezione generale che per il calcio italiano – con la Nazionale che ha mancato la qualificazione al Mondiale per la seconda volta consecutiva-sia importante tornare a vincere qualcosa in Europa.
Prima della decisione della Lega, a sorpresa ma non troppo, Mourinho aveva trovato un alleato sui social. Lapo Elkann, da sempre tifoso della Juventus, aveva sposato la causa giallorossa: “Mi auguro che la Roma possa vincere la finale. Unica squadra nelle competizione europee, da italiano non posso che sostenerla. E sarebbe giusto dare più tempo ai giallorossi per preparare la finale. #AnticipatelaRoma“.