Corriere dello Sport (R. Maida) – Si batte la mano sul cuore: “Sono orgoglioso di questi ragazzi, abbiamo spinto la stanchezza al limite. Ma resterò con loro fino all’ultimo minuto di questa stagione“. Mentre ricorre beffardo il secondo anniversario della sua avventura alla Roma, José Mourinho lascia trasparire un malumore che suona quasi come un addio. Ci sarà tempo per parlarne, naturalmente, ma dopo il pareggio di Monza la sua frustrazione è palpabile.
E si legge chiaramente nell’attacco frontale contro l’arbitro Chiffi: “Non ha inciso sul risultato, il risultato magari è giusto, ma questo è l’arbitro peggiore che io abbia mai visto“. “Io non sono stupido – tuona Mou – e sono andato in panchina con un microfono per registrare quello che succedeva. Non so se la mia società sarà contenta di ciò che dico ma non ho problemi a esprimere una mia opinione: non abbiamo la forza e forse nemmeno la voglia, come fanno altri club, di chiedere al signor Rocchi di non designare un certo arbitro. Allora ci penso io: Rocchi per favore, non mandarmi più questo signore“.
Le sue accuse sono circostanziate: “Al di là degli errori tecnici, questo signore (non lo nomina mai, ndi) ha l’atteggiamento che nessun arbitro dovrebbe avere. Fa innervorsire le squadre e non ha empatia, sensibilità. Perché espellere al 96′ un ragazzo che scivola e che non vuole fare fallo?”. Si riferisce al secondo giallo a Celik.