Mourinho: “Non ci sono tante possibilità di giocare a 4 in difesa. A gennaio non ci sarà nessun grande investimento”

Pagine Romaniste – Conquistato il primo posto del girone di Conference League con la vittoria (3-2) contro il CSKA Sofia – ed il pareggio (1-1) tra Zorya Luhanks e Bodo/Glimt – la Roma va alla ricerca del riscatto in campionato. Caduti due volte – a Bologna, poi in casa con l’Inter – i giallorossi ospiteranno domani (20:45) lo Spezia. Di seguito le parole di José Mourinho, di ritorno in conferenza stampa dopo che nella vigilia della sfida con i nerazzurri aveva deciso di non parlare.

LA CONFERENZA STAMPA DI MOURINHO

C’è lo Spezia, c’è un allenatore che conosce bene. Ha un ricordo su Thiago Motta? Vista la buona prestazione della coppia Abraham-Mayoral, pensa di confermarla anche domani sera? 

Borja-Tammy hanno giocato bene. Non abbiamo Zaniolo,  Pellegrini, El Shaarawy, Perez ed è un’opzione. Possono però giocare anche Shomurodov e Felix. Lì abbiamo delle opzioni. Sono contento che hanno fatto i gol. Per gli attaccanti, soprattutto per l’opinione pubblica, non è sufficiente giocare bene. I numeri sono importante e per Tammy tornare al gol e per Borja segna questo gol bellissimo è importante anche per loro.  La gente pensa che ho conosciuto Thiago nell’Inter del Triplete, però l’ho conosciuto quando era un ragazzino del Barcellona. Qualche volta mi mandavano dalla prima squadra ad allenare in Primavera ed è lì che l’ho conosciuto. Ovviamente ho tanti bei ricordi di lui ed è uno dei miei. Guardo i miei ex giocatori che hanno scelto questa dura vita dell’allenatore. Guardo lui, Stankovic, Chivu, tutti questi che sono diventati allenatori. Ogni fine settimana sono anche un po’ preoccupato di sapere quello che hanno fatto. In questo caso con Thiago è diverso perché siamo avversari, però prima e dopo la partita ho tanto affetto per lui.

Come cambia la posizione di Abraham con una punta come Mayoral, piuttosto che con Shomurodov o Felix? Mayoral forse è più seconda punta, Shomurodov attacca più la profondità? 

Hai già detto tutto. Hai fatto bene la differenza delle caratteristiche di questi giocatori. Shomurodov è più di corsa e di profondità, Mayoral è più pericoloso in area. Per Tammy non cambia tanto, ha il suo profilo di gioco. Noi possiamo influenzare il suo gioco a seconda di quelle che sono le nostre necessità, però per Tammy non cambia tanto.

Se dovesse proseguire con la difesa a 3, ha individuato un giocatore che può dare il cambio a Karsdopr e Vina finché El Shaarawy è fuori?

È difficile, veramente difficile. In questo momento non ci sono tante possibilità di giocare a 4 perché per farlo non abbiamo dopo né Zaniolo, né Perez né El Shaarawy. Shomurodov può giocare solo su una fascia, però non è questo il suo ruolo. Mkhitaryan ovviamente può, però con modulo a 3 non ci sono soluzioni per sostituire Karsdorp e Vina. Veramente è così.

Ha appena detto che ci sono difficoltà a trovare delle alternative a Karsdorp e Vina. In estate è stato molto onesto e ha detto che la priorità per il mercato fosse un mediano, che poi non è arrivato. Sul mercato reputa come priorità ancora un centrocampista o ci sono altre priorità, come un terzino di riserva? 

Approfitto per chiarire che non sono dispiaciuto per il nostro mercato estivo. Ripeto: è stato un mercato di reazione ai nostri problemi. Non è che il club non voleva darmi centrocampisti, che avevo chiaramente identificato come una necessità. Non è che non me li volessero dare, non abbiamo litigato perché volevo e la proprietà o il direttore non volevano. Ovviamente mi dispiace perché voglio aver sempre la miglior rosa possibile per potere competere per cose più importanti. La verità è che dall’inizio ho capito le difficoltà. Se adesso a gennaio è possibile fare qualcosa, è quello che tutti noi vogliamo. Però “qualcosa” non è un investimento pazzesco. Se possiamo fare qualcosa a gennaio sarà per dare un pochettino in più d’equilibrio alla rosa. Una volta in più: siamo tutti e tre (Mou, Friedkin e Pinto, ndr) sulla stessa linea, non c’è divergenza di opinione. Vediamo se d’accordo con le mie idee e con le possibilità possiamo fare qualcosa perché ovviamente per la seconda parte di stagione è ancora più importante.

Secondo lei qual è il ruolo più importante da coprire a gennaio?

Tutti quelli in cui abbiamo dei limiti. Guardando la nostra rosa ora ci si spaventa un po’ perché non c’è Pellegrini, El Shaarawy, Spinazzola, però in una situazione normale con massimo 2-3 giocatori fuori la squadra è più o meno equilibrata e ha solo 2-3 posizioni da migliorare. Adesso comunque abbiamo tre partite da giocare prima di gennaio e cerchiamo di fare più punti possibili.

Qualche settimana disse che non le piace giocare a cinque, però è una situazione d’emergenza.

Non mi piace giocare a cinque, però non mi dispiace giocare a tre, con giocatori offensivi sulle fasce che non sono terzini, che sono giocatori con capacità offensiva. Per giocare a tre mi piace giocare con giocatori offensivi che devono fare adattamento difensivo. Non mi piace giocare a cinque.

Questo soluzione rimane una soluzione provvisoria in attesa del recupero di tutti i giocatori, oppure a questo punto la sua idea tattica può anche essere convertita su questo sistema definitivamente? Felix è convocabile? 

Sì, Felix è convocabile. Si è allenatore con noi tre giorni – venerdì, sabato ed oggi – e sarà convocato. A me piace la cultura tattica, penso che il tempo aiuta a costruirla e ad avere una squadra preparata, adatta a giocare in diversi modi. Chiaramente una cosa è ciò che piace di più a me e un’atra cosa è più adatto alle caratteristiche dei giocatori. Io sono perfettamente aperto a fare il possibile per cercare dai giocatori. Coi giocatori giusti, non mi dispiace per niente giocare a tre, anche perché siamo in un campionato in cui prevalentemente le squadre più forti giocano a tre e quelle meno forti a cinque. Quello che mi dispiace è che in un inizio di progetto, diciamo nei primi sei mesi di un progetto lungo, mi dispiace che per via delle emergenze invece di costruire e dare solidità andiamo ogni settimana a cambiare in funzione delle emergenze che abbiamo. A me piacerebbe quello che piacerebbe a tutti gli allenatori: avere un gruppo che non ha mai infortuni e squalifiche e che puoi costruire, in questo momento dobbiamo cambiare modulo di settimana in settimana. Invece di dare solidità al percorso di costruzione, si cerca sempre qualcosa con cui rimediare alla situazione d’emergenza. Però piangere tanto non vale la pena, ora pensiamo a queste tre partite e poi molti giocatori a gennaio torneranno.

A Sofia la squadra ha rischiato perché è arrivata a prendere 2 gol. Come si fa a migliorare l’aspetto mentale delle seconde linee?

Dipende dal profilo delle seconde linee. Se la seconda linea è giovane, senza esperienza, non ancora preparata per avere ogni tipo di responsabilità, quello che si deve fare è lavorare, anche sui problemi naif, e aspettare. Se è un profilo diverso dalla seconda linea, è un giocatore esperto che pensa che deve essere in prima squadra e dopo non ha motivazioni per essere seconda linea, questo ovviamente è un profilo diverso. Noi in questo momento il profilo che abbiamo è di molti giocatori giovani in panchina, con l’Inter ce n’erano molti con meno di 21 anni. Stiamo parlando di giocatori che l’anno scorso giocavano in Primavera, che secondo me è un campionato di livello molto basso. Non prepara i giocatori ad entrare in una squadra di Serie A. Se si paragona il livello del campionato Primavera con quelli esteri non c’è paragone. Sono giocatori con talento che devono imparare. Anche il secondo gol a Sofia, e non è una critica, per favore, il modo con cui Darboe va su quella palla al minuto 92-93 non è mancanza di qualità, è naif. Se quello (l’avversario, ndr) è un uomo con meno qualità di lui, però è un uomo con esperienza mai perde quel duello. E questo lo paghi, però ovviamente mi piacerebbe e guardare in panchina e come Simone Inzaghi vedere Vidal, Lautaro, Correa, Darmian e Ranocchia. Però è una realtà diversa, mi fa piacere lavorare con loro, aiutarli a crescere. La verità è questa. Nessun tipo di critica, è la realtà. Coi giovani si può solo lavorare, aspettare che il tempo passi, accettare gli errori come un qualcosa che fa parte del processo di crescita. Magari paghi con risultato, anche con sofferenza come a Sofia, però è così. La cosa che voglio chiarire, magari per la centesima volta, è che ovviamente mi piacerebbe lottare per altri obiettivi, però sono molto contento di stare alla Roma, in un progetto diverso rispetto a quello che ho avuto nella mia carriera. Sono molto, molto contento di essere qui. Nessun dubbio che sono con tutto quello che ho in questa sfida, difficile ma sono molto contento.

Come si spiegano le tante ammonizioni dei giocatori della Roma?

Meglio parlare di un’altra statistica: siamo la squadra di Serie A con più tiri in porta. Meglio rimanere qui, così non dico niente di quello che non dovrei dire.

 

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