Pagine Romaniste – José Mourinho, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Empoli. Queste le sue parole:
Spesso mette in evidenza il cambiamento del calcio italiano, più coraggioso e offensivo. La classifica dice che davanti ci sono quelli che hanno preso meno gol. Qual è l’equilibrio?
Il risultato è più importante. Se giochi un calcio offensivo e perdi 5-4 è meglio se fai 0-0 e prendi un punto. L’equilibrio è alla base di tutto. Non puoi stare al top se non sei una squadra equilibrata. Gli allenatori vogliono giocare bene. Puoi dire giocare bene e vincere e io sono d’accordo. Però si può cercare di fare anche risultato con equilibrio. La maggior parte delle proposte di gioco in Serie A è che si vuole giocare bene.
Darboe a centrocampo, sta pensando di confermalo anche per la diffida di Cristante?
Non vedo queste cose. Lui ha avuto un percorso con noi, in questi due mesi, secondo me buono per lui. L’anno scorso quando ha giocato in prima squadra ha giocato senza responsabilità. La squadra era in un momento difficile. Paulo non aveva alternative per gli infortunati. Anche lui stesso ha messo pressione su se stesso. Ha lavorato sempre tanto, ma senza la qualità di gioco che ha. Poco a poco si è liberato di questo, è cresciuto, ha imparato e la fiducia è tornata. Contro lo Zorya avevamo tante opzioni per giocare tra esperienza di Diawara, la qualità di Villar. La sua riposta è stata molto buona. E’ cresciuto tanto tanto. La sua fiducia e la mia su di lui, con questa tipo di partita, cresce.
Sorpreso dalle mancate convocazioni di Mancini e Zaniolo in Nazionale? E’ un bene che restino a Trigoria?
Non è il mio lavoro. L’Italia ha un ct con grande responsabilità che ha tanti giocatori da scegliere. Sono le sue scelte. Io rispetto se va uno o se vanno in dieci. Penso sempre che i giocatori preferiscono andare in Nazionale perchè per tutti loro è un orgoglio. Però se rimangono qui sono protetti, lavorano bene e non hanno partite da giocare.
L’Empoli ha subito meno tiri in porta della Roma: 25 a 28. Il fatto di concedere troppo da che cosa dipende?
La cosa più facile nel calcio è difendere bene. Se lo fai a costo dell’organizzazione offensiva… non lo vogliamo fare. Vogliamo giocare, creare, segnare e difendere bene. La squadra veramente equilibrata e che difende bene come squadra… preferisco guardare la fotografia completa. Dobbiamo essere equilibrati come squadra. Sono stati 6 gol in due partite, poi abbiamo avuto altre senza gol subiti. Per noi è ovviamente troppo e lavoriamo su questo, anche oggi. Secondo giorno di recupero dopo giovedì, abbiamo fatto ad un livello di intensità bassa perchè è difficile lavorare con intensità alta quando si gioca a metà settimana. Sappiamo come gioca l’Empoli, sappiamo le qualità. Sappiamo che fanno tanti cross, sappiamo che sono la seconda che tira da fuori. Abbiamo lavorato su di questo.
Spalletti ha parlato della Nazionali che devastano i club. La pensa anche lei così? Nel calcio si gioca troppo?
Non voglio commentare le parole del mio amico Spalletti. Siamo qua e l’interesse del club è più importante. Ci sono delle cose che si possono migliorare, però dire che il calcio senza Nazionale, la passione loro, non è la soluzione. Direi che non capisco come è possibile che in Sud America si giochi il giovedì sera che per noi europei è venerdì mattina. Pensavo fosse finita questa storia. Un’altra cosa che non mi piace è che la Nazionale fa la selezione di 35 giocatori per 2-3 partite e dopo 15 non giocano, non si allenano con la vera intensità. E’ normale. Preferisco che questi giocatori siano con il club. Questi dettagli si possono migliorare. Avremo Vina, Cuadrado, Bentancur che giocano venerdì. Sono delle cose che le gente non guarda o non vuole guardare.
Non avete mai pareggiato. E’ una casualità?
Penso di si. Tante volte la differenza per la vittoria e il pareggio non è una questione di proposte di gioco, ma di dettagli. Una cosa è una squadra che entra per pareggiare e chi riesce a farlo. Il mio obiettivo è non perdere, giocare per il pareggio e abbiamo avuto le qualità per fare questo. Questi non siamo noi. Non mi sembra anche l’Empoli e per questo qualche volta la differenza tra noi e Sassuolo, tra pareggio e vittoria, è stato un gol al 90esimo. Non penso sia una cosa filosofica.
In passato anche nel derby abbiamo visto squadre offensive cambiare il loro modo di gioco. Quanto è importante saper reagire ai cambiamenti? A che punto sono i giocatori?
E’ importante rispettare chi lo fa. Io l’ho fatto e lo farò. Il risultato è molto importante nel corso della partita e una squadra può decidere di cambiare il suo modo di gioco. E’ normale. E’ importante che la squadra che vuole cambiare il risultato prenda rischi, cambi atteggiamento, di non aver paura di prendere un altro gol. E’ la dialettica del gioco, la bellezza del gioco. C’è un altro fattore che la gente non capisce molto bene che qualche volta tu giochi in un modo diverso non per colpa tua, ma per merito dell’avversario.
Domani altro sold-out. E’ la conferma che i tifosi della Roma hanno capito?
Non posso parlare per loro ma ringraziarli. Anche dal primo giorno. E’ una dimostrazione chiara di romanismo. Per me è una dimostrazione di fiducia nell’atteggiamento della squadra. Abbiamo perso due partite, ma le due che abbiamo perso abbiamo avuto atteggiamento, voglia, qualità, impegno totale. Il tifoso è un qualcosa che piace, che sente. Penso che questa empatia è basata su questo tipo di profilo di squadra che abbiamo, di gioco. E’ il tempo dei romanisti capire che c’è un processo. La tranquillità, l’opinione di fuori, qualche parole più critica, non è una cosa di cui questa società ha bisogno. Noi andiamo nella direzione giusta. Il tempo è importante perchè c’è una differenza di tanti punti nelle ultime stagioni. Questa differenza di punti non è così che si toglie.
Il rinnovo di Pellegrini…
Dal momento che ho sentito che i Friedkin non volevano perdere un giocatore come lui, qualità, simbolo, romano e romanista, che ho deciso di fare capitano. Dal momento che Lorenzo mi ha detto faccia a faccia “Rimango sicuro”, dopo era tutto nelle mani di Tiago Pinto e del procuratore di Lorenzo. E’ un processo che un giorno di più, una settimana di più si sapeva sarebbe finito così. E’ una decisione giusta per la società e per Lorenzo. Per noi come squadra è importante questo tipo di stabilità.