Pagine Romaniste – Mourinho torna in conferenza stampa. Il tenico portoghese sarà nella sala stampa del centro sportivo Fulvio Bernardini dove risponderà ai cronisti presenti dopo diversi mesi di assenza. Tema principale la sfida di domenica contro la Salernitana, con uno sguardo al calciomercato attuato fino ad ora dalla Roma. Queste le parole dello Special One:
Sulla situazione di calciomercato
“Devo ringraziare tutti perché abbiamo lavorato bene. Lo staff e tutti. Abbiamo cambiato molti aspetti del nostro gioco e i due giocatori nuovi sono di qualità, ma per essere pronti a giocare con noi come squadra e con i nostri principi non lo sono. La situazione dell’attaccante la conosciamo tutti. Per me venire qua a piangere con tante parole non ne vale la pena. Sappiamo tutti che dal momento che abbiamo perso Abraham, mi pare dal 4-5 giugno, non abbiamo fatto niente per compensare. È una cosa che tutti noi sappiamo. Direttore e società fanno il possibile, io alleno i giocatori che sono a disposizione. Chiedo ai nostri tifosi di fare il loro. Abbiamo il problema di due giocatori fondamentali che non possono giocare per noi. I tifosi possono perfettamente aiutare una volta in più. Stadio pieno a metà agosto con un caldo incredibile. Chiedo anche a quelli che sono arrabbiati, che non ci sono bandiere dietro la porta e che arrivano con 10’ di ritardo chiedo di fare il massimo perché la partita inizia dal 1’. Con tutte queste difficoltà domani ci saremo”.
Che partita ti aspetti?
“L’anno scorso tanti risultati positivi hanno fatto, non hanno vinto tanto, ma perse poche. Una partita di serie A non è mai facile. Ripetere che mancano Lorenzo e Paulo è ripetere cose che sappiamo. L’obiettivo è alzare al massimo la qualità della competizione. Avere giocatori squalificati per vecchi cartellini gialli sa di démodé. Per una nuova stagione squalificare qualcuno per 5 gialli di quella vecchia, dove serve alzare competizione, mi sembra démodé. Però è così”.
Come cambia la Roma con i nuovi? E Matic?
“Se lui vuole dire qualcosa lo dirà lui. Dopo aver sentito le parole del ds del Rennes penso che non dobbiamo sentire altro. Parlava con lui da oltre un mese e non c’è niente da dire. Sono contento per Paredes per non dire molto contento. Mi piace da tanto e la scorsa stagione non ha avuto una stagione positiva. L’unica cosa positiva è che è campione del mondo, il top per un giocatore. Nella Juve non ha avuto una buona stagione, a Parigi faceva parte di un gruppetto senza lavoro di palla o partite. È arrivato in una buona condizione soprattutto mentale. Partirà dalla panchina, ma sono sicuro che ci darà una mano, non per troppi minuti con la sua intelligenza tattica e il modo di giocare”.
Ha parlato con la società? È rassicurato?
“Speriamo alla fine del mercato per poter valutare globalmente quello che è stato il mercato. È difficile valutare ora questa globalità, però tante cose sono state fatte bene, molto bene. Fare 30 milioni sotto grande pressione e in modo veloce, penso che il direttore e la società hanno fatto molto bene. Non mi metto da parte perché ho fatto la mia parte con dei giocatori che avevano valore quasi zero e poi hanno aiutato il club a salvarsi da una situazione al limite. Abbiamo le limitazioni legali e economiche, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro. Era molto difficile fare meglio. Però nell’analisi vostra, che a volte è molto critica e altre ultra positiva, dico che un po’ di equilibrio va bene: paredes, Renato e Aouar sono 3 giocatori che mi piacciono molto. Aouar lo scorso anno però ha giocato poco e viene da una situazione difficile. Leandro senza ritiro e prestagione. Renato ha avuto molti infortuni che non lo hanno fatto giocare con continuità. Mi piacciono ma sono giocatori che devono essere preparati, tutelati. Non faccio paragoni con altri club che hanno fatto investimenti enormi. Llorente e N’Dicka sono molto contento. Diego è a livello Roma e può aiutare, N’Dicka ancora non sa giocare con noi ma la società ha fatto bene. Mi fa male al cuore leggere che Ibanez ha sbagliato, è troppo facile. Ha sbagliato partite che la gente non dimentica, ma sarebbe più onesto dire che è stato fantastico per noi, il più veloce dei difensori, il più affidabile in pressione alta, in zona offensiva pericoloso. Non posso dire che chi è andato via non era importante. Al di là dell’attaccante Tiago ha fatto un super lavoro. Non posso dire che sono contento perché il campionato inizia domani, ovviamente è difficile però sono tranquillo e rispetto. Non litigo e cerco di essere sempre positivo a Trigoria. Sono positivo perché i giocatori hanno bisogno della mia positività. Sono convinto che la società prenderanno chi voglio io. Non siamo ai due lati opposti del fiume, ma la verità è che l’allenatore sono io, quando entriamo in campo domani, anche con Stefano in panchina”.
L’incontro coi Friedkin?
“Non penso sarebbe contento se lo dicessi, è stato a casa mia, è una persona molto riservata che non vuole stare sotto le luci. Sono un dipendente e non devo commentare adesso il rapporto coi proprietari”.
Anche nelle difficoltà i soldi sono arrivati, come mai non è stato fatto un investimento?
“Ci sono numeri che ti dico che non ho ancora ben capito. La situazione del FFP e l’accordo con il Uefa ha dei punti che non ho ancora capito molto bene. Specie quando si paragona ad altri club, per non parlare di squadre che sembra siano in un altro universo. Questa è una cosa dal punto di vista legale, non è compito mio capire tutto e commentarlo. Io lavoro con i giocatori che ho a disposizione, mi fido delle parole della società quando dicono che finiremo il mercato risolvendo questa situazione. Alcune settimane fa a scansare le domande ho detto “Se arriva il 31 agosto Mbappe è in ritardo”. Stavo scherzando su Mbappe. La società lo sa, se il direttore non ha potuto sopperire alla cosa è perché non hanno potuto risolvere e avere lo stesso successo con altri giocatori. Io devo rispettare e aspettare, ma devo giocare domani, nella mia stanza, affidandomi a quelli che sono in panchina e in campo che sono preparati benissimo per fare il loro lavoro. Nel prestagione in qualche partita abbiamo preparato al miglior modo possibile questa cosa, senza parlare o andare in panchina. Vediamo se non succede qualcosa, andremo a Verona con la stessa mentalità. Siamo un gruppo unito e consapevole delle nostre potenzialità e criticità. Vedremo domani”.
Il cambiamento tattico? Un modulo che dia più stabilità e sicurezza agli attaccanti? Pellegrini gioca insieme a Aouar a 3?
“Può giocare si, dipende dal momento, da come stanno e dagli avversari. Al di là dei nuovi, i vecchi hanno un modo di giocare con noi che permette modi diversi e moduli diversi. A centrocampo abbiamo tanta gente multifunzionale. Non ci sono giocatori che possono giocare solo in un punto. Bryan da 6 o 8. Aouar e Lorenzo da 8 o 10. Renato più da 8. Leandro da 6, Bove da 8”.
È stata fatta qualche valutazione sulla classe arbitrale? È una questione politica contro Mourinho?
“Una cosa è la Roma e una cosa sono io. Se è politico o no o istituzionale o no non voglio entrare. A me interessa il campo. Campo e partita, gli arbitri nel rettangolo di gioco e la panchina. La cosa che interessa a me è uguale per tutti. Onesta. Se dici che a me non piace Mourinho, non mi interessa. Se io arbitro guardo Mourinho o Paulo Sosa tutti devono essere uguali. Dopo la fine farò i complimenti agli arbitri se guarderanno la panchina allo stesso modo. Non sono preoccupato se è politico o no. Arbitro, gioco, terreno di gioco, i giocatori della Roma e gli altri sono tutti uguali. Voglio questo. Se così sarà avremo la stagione perfetta”.
Dalla vicenda Matic è piaciuta la risposta del gruppo?
“L’uscita di Matic non me l’aspettavo, ma la Roma ha avuto risposta immediata e fantastica. Ha giocato il 75% delle nostre partite lo scorso anno, era importante e lo abbiamo perso. Sono arrivati due giocatori e non è un problema che sia andato via, lo sarebbe stato se non fosse arrivato nessuno. Siamo felici con loro, sono due giocatori si grande qualità e quindi non è che perdiamo qualcosa. Il gruppo è sempre stato fantastico. La gente che va via lo fa piangendo. In contatto con la squadra e me ci sono ancora Veretout, Volpato e altri. Siamo una famiglia, la famiglia continua anche con i nuovi. Quelli che sono arrivati possono iniziare a capire le nostre dinamiche di gruppo e domani andremo insieme”.