Pagine Romaniste (E.Bandini) – La notizia di José Mourinho alla Roma ha fatto scatenare tutti i tifosi giallorossi e non solo. I Friedkin così hanno piazzato il loro vero primo grande colpo prendendo uno degli allenatori più vincenti di sempre (8 campionati nazionali, 2 Europa League, 2 Champions League, 5 Supercoppe nazionali e 8 coppe nazionali con Porto, Inter, Chelsea, Real Madrid e Manchester United, ndr). Il portoghese ha praticamente vinto ovunque sia andato. Serviva uno come lui per risollevare la Roma. Lo Special One ha firmato un contratto triennale che scadrà il 30 giugno 2024. In questi tre anni proverà a far vincere un trofeo che a Roma manca ormai da più di 10 anni.
Con lui cambierà tutto, a Trigoria ci sarà una vera e propria rivoluzione. Se il portoghese ha accettato vuol dire che ha avuto delle garanzie sul mercato: “Ringrazio la famiglia Friedkin per avermi scelto a guidare questo grande Club e per avermi reso parte della loro visione. Dopo essermi confrontato con la proprietà e con Tiago Pinto ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa Società. Questa aspirazione e questa spinta sono le stesse che mi motivano da sempre e insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni a venire. L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione“. Molti giocatori che sembravano al capolinea con la loro avventura capitolina adesso potrebbero tornare protagonisti. Su tutti Edin Dzeko. Il bosniaco ha ancora un anno di contratto e adesso potrebbe rimanere. Mourinho conosce bene Chris Smalling e Henrikh Mkhitaryan, entrambi allenati ai tempi del Manchester United.
Il tecnico, recentemente esonerato dal Tottenham dopo il caso Super Lega, potrebbe portare dietro Sergio Reguilon. Alla Roma serve come il pane un nuovo terzino e lo spagnolo ha tutte le caratteristiche ideali, inoltre ha un ottimo rapporto con il tecnico portoghese: “Se è speciale come si dice? Vorrei che lo conoscesse come lo conosco io. Potrei raccontare mille aneddoti meravigliosi, ve ne dico uno: il giorno di Natale sapeva che ero da solo. Arriviamo all’allenamento alle 15 e c’è una scatola al mio posto. L’apro e dentro c’è un maialino arrosto, già cotto. Mi ha detto «So che sei solo a Natale, così non devi cucinare e mangerai bene». Sono pochi dettagli, è importante che un giocatore si senta trattato bene anche lontano dal campo. Quando deve essere duro, lo è come chiunque altro. Ma è una persona che si prende cura di tutti“. Insomma l’ex Siviglia dopo un anno potrebbe già lasciare Londra per seguire il suo “mister preferito“.
Undici anni dopo il Triplete con l’Inter, il manager portoghese torna a lavorare in Italia e riparte dalla panchina di una delle sue principali rivali del passato, con cui duellò a lungo per lo Scudetto nella sua seconda e ultima annata milanese dopo averla battuta in Supercoppa e nella finale di Coppa Italia. E non mancarono all’epoca anche i momenti di “tensione”, con la celebre conferenza stampa in cui rispose alle polemiche per il contestato rigore su Balotelli, con l’indimenticabile riferimento agli “zero tituli“. Solo pochi giorni fa Mourinho aveva aperto ad un clamoroso ritorno in Italia, magari in una rivale della “sua” Inter. Detto, fatto ecco che è arrivata l’ufficialità del suo approdo alla Roma, ovvero una delle sue prime antagoniste italiane. D’altronde il primo titolo conquistato in Italia arrivò proprio contro i giallorossi, con la vittoria della Supercoppa Italiana nel 2008. Poi nella stagione successiva ecco il duello serrato in campionato, con il trionfo dei nerazzurri “agevolati” anche dal celebre tonfo interno dei capitolini di Ranieri contro la Sampdoria. A chiudere infine l’affermazione in Coppa Italia con l’Inter che s’impose di misura un’altra volta proprio contro la Roma.
Quando però si pensa a Mourinho-Roma la testa non può che andare al 3 marzo 2009 e ad una conferenza stampa passata alla storia. Dopo un pirotecnico Inter-Roma 3-3, ecco le polemiche a non finire per un calcio di rigore dubbio conquistato e realizzato da Balotelli. Luciano Spalletti fu durissimo: “Non ci sto a passare anche per cogglione, a farmi prendere per il culo. La verità è che il rigore non c’era, che la Roma meritava di vincere e non l’ha potuto fare per colpa di quel rigore“. Sulla stessa lunghezza d’onda furono anche Daniele De Rossi e Bruno Conti, con quest’ultimo all’epoca direttore tecnico che sbottò contro Mou: “Complimenti a Mourinho, per come insegna l’educazione a Balotelli“. La risposta di Mourinho fu imminente e soprattutto storica: “Non mi piace prostituzione intellettuale, mi piace onestà intellettuale. Mi sembra che in questo momento, negli ultimi giorni, grandissima manipolazione intellettuale, grandissima. Grandissimo lavoro organizzato per cambiare e manipolare opinione pubblica: negli ultimi due giorni non si è parlato di una Roma con grandissimi giocatori, con tanti calciatori che volevo avere con me e che finirà la stagione con zero tituli“. In poche parole finalmente Mourinho e la Roma si sono ritrovati, questa volta stanno dalla stessa parte.