Il Tempo (A.Austini) – “C’è gente con le tasche piene di premi e commissioni, poi sparisce e a pagare è la proprietà“. La bordata di José Mourinho dopo la disfatta di Bodoancora riecheggia nei corridoi di Trigoria. Ma a chi era indirizzato l’attacco dell’allenatore? Mourinho non ha fatto nomi, ma i ben informati raccontano che ci sia un’operazione di mercato su tutte tra quelle del passato che lo ha mandato fuori di testa: lo scambio di calciatori col Verona che ha portato Kumbulla in giallorosso, mentre Cetin più i giovani Cancellieri e Diaby hanno fatto il viaggio inverso.
A bilancio, risulta che il difensore albanese sia stato pagato 28 milioni e mezzo di euro più bonus più 1 milione di euro di commissione all’agente, mentre il turco Cetin è stato ceduto per 7,837 milioni e i baby Cancellieri e Diaby sono stati valutati 2 milioni e mezzo a testa fruttando altri 5 milioni di euro complessivi di plusvalenza. Di soldi “veri” tra le due società sono passati solo 15.663 milioni oltre ai bonus e alla commissione. Ora, a un anno e mezzo di distanza dalle firme di quei contratti, la Roma sconta le conseguenze di un affare che presentava vantaggi solo iniziali. Adesso cedere Kumbulla diventa praticamente impossibile, col suo valore a bilancio ancora altissimo. Ed ecco che si presenta il problema per Mourinho, che ha bocciato tecnicamente l’albanese ma vede la società con le mani legate: per cederlo e sostituirlo, il club dovrebbe trovare qualcuno disposto a coprire un prezzo che non corrisponde al reale valore di Kumbulla, che lo stesso portoghese non sta certo aumentando.