La Gazzetta dello Sport (M. Della Vite) – È una bufera vera e propria quella scatenata dal discusso gol di Acerbi in Spezia-Lazio 3-4. Quasi più agitata del derby che sta andando in scena per l’Europa. Provvedimenti, botte e risposte: non è mancato nulla. Ieri mattina Gianluca Rocchi, infuriato per la procedura del gruppo dei 5 arbitri designati per Spezia-Lazio, ha sentenziato: campionato finito per Pairetto (considerato il maggior responsabile), Nasca & C.
Ma il designatore della Can A-B ha “agito” dopo le frasi di José Mourinho post Roma-Bologna (“Dopo 22 anni si può ancora vincere con un gol in fuorigioco“)? No, aveva deciso di agire già prima. Alle parole dello Special One, poi, si è contrapposto il comunicato della Lazio. Bim bum e bam.
“Non ripartire, aspetta” avrebbe detto Luigi Nasca, addetto al Var, dopo il 3-4 di Acerbi. Ma Luca Pairetto attende poco e poi riparte avendo sentito – pare – un “ok” che non sarebbe mai stato pronunciato. Un pasticciaccio insomma.
Dal gol di Acerbi alla ripresa del gioco è passato un minuto e un po’. Per gli arbitri da campo, ovvero Pairetto e l’assistente (Perrotti), il gol è buono, ed è per quello che subito Pairetto alza il braccio verso il centro del campo. A quel punto è il Var che deve intervenire.
Chi si è lamentato forte è stato José Mourinho: dopo lo 0-0 col Bologna (che lamenta una trattenuta di Kumbulla su Orsolini da rigore, con rosso) ha parlato così: “Io alleno da 22 anni e non cambio – ha detto l’allenatore della Roma -. L’altra cosa che non è cambiata è che 22 anni fa potevi vincere con un gol in fuorigioco, dopo 22 anni puoi ancora vincere con un gol in fuorigioco perché ieri (sabato, ndr ) è successo questo. Poter vincere con un gol in fuorigioco nemmeno è cambiato, questa è per me una cosa con qualche significato. Prostituzione intellettuale? Dire che oggi esiste per la stampa italiana è sbagliato. Siete migliorati. A parte qualche fenomeno c’è una stampa seria, critica. Non vedo questa prostituzione intellettuale“. A seguire, ecco il comunicato della Lazio che arriva in tarda mattinata, fra fermezza (nel non aver mai voluto protestare), frecciate e allusioni. “Il fatto che nel 2022 un allenatore di un’altra squadra faccia ripetutamente riferimento a presunti favori arbitrali a squadre concorrenti (…) dimenticando il loro ruolo professionale e il dovere di imparzialità, dimostra alcune cose: che la Lazio è ossessivamente nei loro pensieri più di altri ambìti obiettivi professionali; che, come spesso accade, si guarda in casa degli altri per distogliere l’attenzione da risultati mancati e da clamorosi episodi avvenuti in casa propria, a proprio favore, sotto gli occhi di tutti(…)”.