La Repubblica (M. Juric) – Nessuna voglia di parlare di futuro. Ancora meno di commentare l’addio anticipato di Tiago Pinto. Alla vigilia di Roma-Atalanta c’è uno José Mourinho rispettoso dei ruoli e poco incline a guardare oltre la sfida ai bergamaschi di questa sera alle 20.45 allo stadio Olimpico: “Non faccio considerazioni sul lavoro del direttore. Sono molto rispettoso delle gerarchie. Io sono qui, lui è sopra di me e ancora più su c’è la proprietà. Non sono nessuno per commentare un lavoro di un superiore. Al massimo è lui che deve valutare me. Posso solo dire che mi auguro il meglio per lui. E lui lo sa, perché siamo amici. È stata una sua decisione che si deve rispettare. Internamente ovviamente ho dato un’opinione, perché siamo una famiglia ma non lo farò pubblicamente”.
Mourinho il suo desiderio lo ha espresso chiaramente alcune settimane fa (“voglio rimanere”) e aspetta una risposta dai Friedkin: “Mi sono fatto delle domande, ma non ho risposte chiare al 100%”. In attesa che le nubi sul futuro della Roma del prossimo anno si diradino, il mercato ha portato a Trigoria il nuovo acquisto Dean Huijsen: “È un ragazzo di 18 anni che ha dieci minuti di Serie A ma è uno dei prospetti migliori del calcio europeo. Sarà un grandissimo calciatore, ma non è nostro. Se deve giocare domani, gioca. Ma ha un solo allenamento con noi”.
Questa sera l’Atalanta. Poi mercoledì la Lazio e domenica prossima il Milan. Un tour de force che preoccupa Mou ma non lo spaventa: “Lavoriamo partita per partita, con uno stadio che spinge, che è sempre lì. Andiamo in campo con tutto quello che abbiamo. È una partita dura per noi, una settimana dura per noi, ma non sarà facile per i nostri avversari. Non siamo facili per nessuno, siamo tosti. Troviamo sempre la forza nelle nostre difficoltà”.