Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Il giorno della verità, oggi José Mourinho saprà se potrà essere in panchina nella sfida di domani sera contro la Juventus. Questa mattina alle 11 sarà discusso, in una udienza davanti alla Corte sportiva di appello della Figc, il ricorso presentato dalla Roma contro la squalifica di due giornate inflitta al proprio allenatore per la lite con il quarto uomo Marco Serra.
La Roma ha depositato ieri alle 16 il ricorso dopo essersi presa un giorno di tempo per analizzare le motivazioni che hanno portato ai due turni di stop, e per studiare la migliore strategia per difendere il tecnico. Oggi l’avvocato del club, Antonio Conte, discuterà il ricorso presentato per cercare togliere entrambe le giornate di squalifica.
Detto che appare molto difficile che la Corte sportiva di appello accolga in pieno il ricorso, anche a causa della recidività del tecnico nelle espulsioni per comportamento irriguardoso nei confronti della quaterna arbitrale, la difesa della Roma si baserà su diversi principi. Anzi, fatti.
Per prima cosa, sarà fatto presente che il club in questo anno e mezzo con Mou non ha mai presentato ricorso sulle decisioni prese dal giudice sportivo. Se questa volta è stato deciso di farsi avanti è perché la Roma crede che l’allenatore sia stato danneggiato da una decisione ingiusta, che dovrebbe riguardare esclusivamente il comportamento di Serra.
Il club ne fa un discorso di principio, oltre che di giustizia e verità dei fatti, sottolineando anche la particolarità di un caso unico e senza precedenti. Questa mattina il club presenterà anche i precedenti dell’arbitro, alcuni scivoloni avuti anche contro la stessa Roma, quando Serra dirigeva le gare di Primavera.
Due avvenimenti vengono ancora ricordati: il 15 febbraio 2015, la semifinale del Torneo di Viareggio contro l’Inter, con l’espulsione di tre giocatori giallorossi (Marchizza, Soleri e il portiere Pop), le proteste su qualche comportamento dell’arbitro giudicato discutibile (si parlò di spiacevoli riferimenti alla romanità) anche fuori dal campo. Anche nel 2012, sempre nel torneo di Viareggio, altre due espulsioni molto discusse a Sabelli e Politano. Insomma, sì la recidività di Mourinho alle proteste, ma anche quella di Serra con le polemiche sulle gare con la Roma.