Corriere dello Sport (L. Scalia) – Contro l’ Udinese la Roma riavrà la panchina lunga, che praticamente non ha mai avuto in questa stagione a causa di infortuni, attese e storie cliniche complesse. Perché ciclicamente si sono fatti male in troppi, da Dybala a Pellegrini, da Aouar a Renato Sanches, passando per Spinazzola e Smalling. Le scelte sono sempre state limitate.
La pausa per le nazionali è caduta nel momento giusto. La Roma, infatti, ha una rosa (quasi) al completo adesso che sta entrando in mese caldissimo, durante il quale sono previsti sette impegni fino alla fine dell’anno solare. In panchina all Olimpico ci sarà un arsenale in attacco perché Dybala e Lukaku si scaldano per scendere in campo dal primo minuto. Basti pensare che Belotti, El Shaarawy e Azmoun, tre interpreti offensivi molto diversi, potranno essere delle armi in corsa in caso di bisogno.
Sulla sinistra si ripropone il dualismo tra Spinazzola e Zalewski, con il primo che si è messo davanti nelle gerarchie al netto degli stop. Anche Zalewski è in ripresa. L’ha dimostrato contro il Lecce servendo un assist meraviglioso, poi ha ripetuto una prestazione di spessore con la Polonia dei grandi ricevendo i complimenti sia di Boniek che del commissario tecnico Probierz.
Cristante e Pellegrini hanno il posto assicurato, l’altra casella in mezzo verrà occupata da Renato Sanches (in pole) o da Paredes.
Il discorso panchina lunga non vale per la difesa, dove le scelte sono obbligate con Mancini, N’Dicka e Llorente a protezione della porta di Rui Patricio. Senza Smalling e Kumbulla, l’unico cambio (forzato) contempla l’arretramento di Cristante nel pacchetto arretrato.