Il Messaggero (A. Angeloni) – Proprio ora, nel momento del bisogno, ci vuole l’idea. Serve il vero Mourinho, la sua esperienza, carisma, lucidità. Perché, se quella che vedremo domani a Marassi contro il Genoa, non può essere la vera Roma (per via delle assenze), di sicuro Mourinho ha il compito di mostrare il suo meglio, di essere almeno lui l’uomo della Provvidenza, quello che il 4 maggio scorso, giorno dell’ufficialità del suo legame con la Roma, ha fatto impazzire una città.
Serve che in questo momento di difficoltà tiri fuori il tocco, il modulo e il giocatore giusto al posto giusto. Da qui alla sosta natalizia, servirà un tecnico Special e non un normal, che riesca a restituire alla squadra quell’anima che si era ben notata in avvio di stagione e che, da qualche tempo, è evaporata, che soprattutto tragga il meglio da quelli che ha e pure da chi, tra un paio di mesi si sarà trasferito altrove. Serve una Roma accesa, non grigia come quella degli ultimi tempi.
Mou in questa sosta ha pensato, lavorato, studiato, ha guardato e riguardato gli errori commessi, si è confrontato con qualche muso lungo. Un Mou sul pezzo, immerso negli appunti della Roma che sarà. Una squadra che non può tornare da Genova con un’altra sconfitta e questo lo sa bene lui per primo, al di là dei fraintendimenti dialettici con la società.
L’allineamento con il dg Pinto è nelle parole, vedremo se con il mercato di gennaio sarà anche nei fatti, visto che lo Special ha bisogno di calciatori forti e pronti: sono rispuntati i nomi di Herrera, Xhaka, calciatori da instant team, progetto smentito da Pinto.
Per la cronaca, anche l’ex giallorosso Paredes potrebbe lasciare il Psg: operazione quasi impossibile per i costi. Per ottenere un risultato importante (quest’anno il quarto posto) serve una rosa diversa, più sua, per non dover evidenziare sempre come, le altre squadre, si presentano agli appuntamenti che contano con due giocatori per ruolo: Mou ha bisogno di un centrocampista (l’ideale sarebbe Zakaria, ma più probabilmente Grillitsch dell’Hoffenheim), un esterno destro (Dalot in prestito con diritto di riscatto) e, in base alle condizioni di Smalling (che per Genova non sarà a disposizione), un centrale difensivo.
Serve tempo, sostiene Mourinho. E ne avrà, ma da domani non si può più sbagliare. Le assenze non lo aiutano: a Marassi ci sarà Pellegrini, pienamente recuperato, mentre Zaniolo – se sarà ancora 3-4-1-2 – rischia la seconda panchina di fila (il tecnico in allenamento lo ha spronato duramente, chiedendo maggiore attenzione nei movimenti, una scintilla subito rientrata). Un momento complicato per Nicolò, che ha già dovuto rinunciare alla Nazionale. Mou lo ha provato anche come seconda punta. Chissà. Scelte difficili, scelte che dovranno tornare ad essere Special.