Il Messaggero (S. Carina) – Il messaggio è duplice. Alla proprietà e alla piazza. Ancora una volta Mourinho dimostra perché è Special. Ultima tappa Haifa. In una notte che ha visto la Roma superare il Tottenham, José è stato capace di lanciare due segnali. Il primo tecnico (e di mercato): Dybala e Zaniolo non sono alternativi ma possono giocare insieme.
Il secondo “sociale” venendo meno al proposito di parlare soltanto alla vigilia del match con la Salernitana. Le parole utilizzate su Instagram nel post-gara non sono state casuali (“Grande partita di allenamento contro un top team”) e volte a frenare l’entusiasmo dilagante di un popolo che dallo scorso 25 maggio non fa altro che sognare.
Mou, però, ha imparato a conoscere bene questa città. E sa che questo crescendo boleriano di gioia – riscontrabile nella riposta del pubblico a livello di abbonamenti (oltre 36mila), nella corsa al biglietto per un match all’Olimpico il 7 agosto con lo Shakhtar e nella presentazione della Joya al Colosseo quadrato – va convogliato, indirizzato.
José è convinto che nella prossima stagione la Roma possa ricoprire il ruolo di outsider. Se è vero che Juve e Inter hanno qualcosa in più, ripetersi per il Milan non sarà semplice, il Napoli ha venduto molto mentre la Lazio ha intrapreso un processo di rinnovamento per il quale ci vorrà pazienza e tempo.
E allora perché non crederci? Senza fanfare, proclami o frasi ad effetto. Ma in pieno stile Friedkin: con il lavoro quotidiano, sfruttando il fatto che la numerosa base italiana (Spinazzola, Pellegrini, Cristante, Mancini e Zaniolo) resterà a casa mentre il Mondiale prosciugherà le energie fisiche e mentali di molti. Senza contare poi, che al secondo anno Mou fa sempre meglio del primo.