Corriere dello Sport (R. Maida) – Arrabbiato e incredulo. Non per l’espulsione, che gli farà guardare dalla tribuna la partita contro la “sua” Inter. Gli pesano il risultato negativo e la catena di infortuni, oltre all’arbitraggio che in certe valutazioni lo ha convinto poco. José Mourinho conforta la Roma, come hanno fatto anche i quasi 62.000 tifosi accorsi all’Olimpico al fischio finale: “È stata una partita in cui avremmo potuto vincere facilmente. Abbiamo extra creato, extra dominato, esco dallo stadio senza un feeling negativo perché l’atteggiamento dei giocatori è stato giusto. Purtroppo non abbiamo segnato, nonostante tante situazioni favorevoli, ma rispetto alle partite contro Cremonese e Monza, sempre all’Olimpico, abbiamo fatto molto di più sia in fase offensiva che in quella difensiva”.
Sulla lite con Hateboer che ha spinto l’arbitro Chiffi ad allontanarlo dal campo, Mourinho minimizza: “Non è successo niente di particolare. Sono entrato in campo perché loro avevano buttato via il pallone per perdere tempo e volevo recuperarlo per riprendere il gioco più velocemente. Siccome a un allenatore non è permesso di entrare in campo c’è stata l’espulsione. Con il giocatore dell’Atalanta non ci sono stati problemi”.
In realtà i suoi collaboratori, soprattutto l’energico Foti e il team manager Cardini, hanno dovuto trattenerlo perché Mourinho sembrava molto minaccioso nei confronti di Hateboer, che ha insultato anche a distanza. Ma come si dice in questi casi, sono storie di campo.
A Mourinho dà molto più fastidio il rigore non dato a Zaniolo nel primo tempo, per la trattenuta di Demiral: “Ho chiesto a Chiffi se il regolamento preveda di concedere un rigore a un calciatore che non si butta in area per provare a continuare l’azione. Non mi ha risposto. Chi era con lui è stato vago, parlando di interpretazioni differenti a seconda delle situazioni. Io non insegno ai miei di lanciarsi in piscina al minimo contatto, come fanno tanti pagliacci in questo campionato. Ma se è l’unico modo per ottenere ciò che ci spetta cambierò sistema. Quello su Zaniolo è un rigore chiarissimo“.
Mourinho, che nelle scorse settimane ha più volte bacchettato Abraham, gli manda stavolta una carezza: “Tammy è un ragazzo straordinario, che lavora bene e soffre quando le cose non girano nel verso giusto. Vive un momento poco felice, ha avuto un infortunio e qualche partita non giocata ai suoi livelli. Ma è un grande professionista, non è alla Roma in vacanza, e tornerà a fare le cose come sa. Zero critiche per lui e andiamo avanti”.