Il Messaggero (A. Angeloni) – Emergenza oggi, emergenza in futuro. La Roma perde i pezzi, Mou prova a essere ottimista, non solo per oggi ma anche per il (suo) futuro e per il piazzamento in Champions. Lucido, come sempre. Sa che più di tanto a questa squadra non può chiedere, perché ne conosce i limiti e ne apprezza i pregi. Oggi all’Olimpico arriva lo Sheriff, ultima sfida della prima fase di Europa League. La situazione è nota: la Roma, già qualificata, per passare il turno da “prima” deve vincere e sperare in una sconfitta dello Slavia; in caso di arrivo a pari punti, avendo lo stesso risultato nello scontro diretto, conterà la differenza reti e la Roma è sotto, +5 contro i +9 dello Slavia.
La sfida con lo Sheriff arriva a un passo dal match di Bologna. Mou aspetta rinforzi. La Champions passa da lì. Ma vince, appunto, la lucidità. “Siamo in difficoltà e vedremo se sarà possibile fare qualcosa. Ne vorrei tre/quattro di giocatori, come tutti. Vogliamo migliorare ma abbiamo difficoltà: se prendiamo un difensore io sono già felice. E se ne arriverà uno solo, staremo in difficoltà per metterlo in lista Uefa”.
E si sente un po’ snobbato. “Fare dei gol dopo venti passaggi è una qualità che per alcuni merita post dalla Lega Calcio, per noi no. Sono qui da due anni e mezzo e leggevo le dichiarazioni del presidente Dino Viola: trent’anni fa era uguale”. La richiesta è stata subito accolta: la Lega calcio ha postato immediatamente la rete di Lukaku contro la Fiorentina. Mou aspetta notizie dai Friedkin: è in ballo il suo destino, che vuol dire portare la Roma in Champions e restare qui. L’empatia con la gente può essere l’anello di congiunzione per arrivare alla firma? “Io non devo pensare a niente. Nella mia testa ho tutto molto chiaro. A questa gente posso solo dire grazie, mi fa emozionare”.