Corriere dello Sport (J. Aliprandi) -Sette giorni a Budapest. Una settimana al nuovo appuntamento della Roma con la storia, la finale di Europa League contro il Siviglia. Mourinho è stato chiaro lunedì sera dopo la gara contro la Salernitana, la priorità è tutta sul recupero dei giocatori che tra infortuni e condizione atletica non sono al meglio. Ma dopo il pareggio che di fatto ha allontanato la squadra dalla corsa al quarto posto, lo Special One ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa nella conferenza stampa post partita, quella che potrebbe essere stata la sua penultima apparizione all’Olimpico da tecnico giallorosso.
Il miracolo lo ha già fatto José portando la Roma alla seconda finale europea consecutiva, trascinando una squadra con la rosa corta a raggiungere l’ultimo atto a Budapest nonostante i tanti infortuni di questi ultimi due mesi e che hanno compromesso inevitabilmente il cammino in campionato.
Una stoccata alla società, ma soprattutto al suo amico general manager sul mercato (o mercatino, come lo ha più volte definito) e sulle aspettative troppo alte nei confronti della squadra che ha creato con un budget limitato dal settlement agreement. Una diversa visione delle prospettive sulla Roma è la causa che potrebbe portare a una separazione a fine stagione tra il club e l’allenatore.
Un dramma sportivo per i tifosi, una conseguenza inevitabile per lo Special One che dopo due finali – a prescindere da come andrà a finire quella del 31 maggio – evidentemente non vede la possibilità di passi avanti nella crescita della rosa. E dopo i salti mortali fatti in queste due stagioni l’ipotesi addio è più che concreta. E i tifosi? Sono tutti con Mourinho e la squadra. Soprattutto in questo momento così importante della stagione ma anche della storia della Roma.