La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – L’obiettivo numero uno: cercare finalmente di essere pericolosi. E, volendo, anche di fare gol. Stasera la Roma giocherà infatti la sua seconda amichevole in terra portoghese, ad Albufeira, e dopo il capitombolo con il modesto Cadice (0-3) stavolta toccherà ai lusitani del Casa Pia. Altra squadra nettamente inferiore alla Roma, appena tornata nella prima serie portoghese dopo 83 anni, ma che quest’anno sta facendo bene, come dimostra il quinto posto in classifica.
Squadra che da un po’ è nelle mani della famiglia Platek, la stessa proprietà dello Spezia. Ecco, al di là di questi incroci italici, l’obiettivo della Roma però è soprattutto quello di riscoprire il gusto del gol, sapore oramai assai insipido nel gruppo giallorosso.
La Roma ieri si è allenata in mattinata per un più di un’ora, provando nello stadio di Albufeira ancora la difesa a tre (ma non è detto che presto non si passi a 4) e facendo esercizi sull’uscita pressing, sulle palle inattive e sul possesso palla. Prima della seduta Mourinho ha tenuto una riunione di una decina di minuti, poi nel pomeriggio tutti a tifare Dybala.
Ma è stasera che bisognerà raccogliere i frutti, iniziando proprio dai gol. I giallorossi, infatti, nelle ultime sei partite giocate hanno segnato appena 5 reti, meno di una a partita (media di 0,83 a gara). Tra l’altro, tre sono arrivati tutti nel secondo tempo del test contro lo Yokohama, quando i campioni di Giappone avevano cambiato un po’ tutti e messo le seconde linee.
Belotti è ancora ai box per un problema muscolare, Abraham continua a girare a vuoto, Zaniolo ha un rapporto spesso conflittuale con la porta, Pellegrini si sta ritrovando ora dopo i problemi al flessore e Shomurodov è più con la testa al mercato che non al campo. Anche che con il Cadice sono arrivati appena due tiri in porta (di Abraham e Volpato). Ed infatti sono preoccupati i Friedkin e lo è anche lo stesso Mourinho.