Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – La fantasia di Dybala, l’atletismo di Ndicka e la voglia di arrivare di Pagano. Il quarto ritiro della Roma in Portogallo inizia proprio così, con i tratti distintivi di una squadra che sta cercando sempre di più di trovare l’amalgama giusto per inseguire finalmente un posto in Champions League. Cosa che manca oramai dal 2018/19.
Dybala è in una forma smagliante e forse non è neanche un caso. L’argentino, infatti, ha lavorato anche prima del ritiro per farsi trovare al top in questo avvio della sua seconda stagione romanista, ma soprattutto ha potuto finalmente fare la preparazione dal via, cosa che non gli succedeva oramai da due stagioni: nel 2021/22 si infortunò proprio durante la pre-season con la Juventus, lo scorso anno iniziò in ritardo, sbarcando in Algarve solo il 18 luglio e unendosi ai compagni tre giorni dopo.
Ieri è stato subito il più ricercato all’arrivo della squadra a Faro, in aeroporto, firmando anche una maglia della Juventus ad un ragazzo argentino che gli si è avvicinato in modo quasi timido. Dybala ha sorriso e non ci ha pensato su, dopo essersi dedicato anche a foto e autografi con circa una ventina di tifosi. Lui è la stella polare della Roma, nella prossima settimana Tiago Pinto dovrebbe incontrare gli agenti per mettere anche la firma sul nuovo contratto. Ieri dalla Spagna sono rimbalzate addirittura voci su una possibile offerta della Real Sociedad, che Dybala ovviamente non ha preso neanche minimamente in considerazione. Resta però l’interesse della Premier e dell’Arabia Saudita.
Tra i più in forma in assoluto in questo primo scorcio di ritiro romanista si è dimostrato Evan Ndicka, il difensore centrale preso a parametro zero dall’Eintracht Francoforte. Schierato sul centrosinistra, la zona di sua massima efficacia, Ndicka è stato finora il migliore in quasi tutti i test fisici svolti dal gruppo, da quelli sulla resistenza fino a quelli sulla forza pura.
Anche dopo la partita contro il Latina, quando parte della squadra ha svolto una mezzora di lavori aerobici post-gara, il difensore ivoriano è sembrato avere fibre muscolari assai diverse da tutti gli altri giocatori. Con tanto di complimenti espressi ad alta voce dal preparatore atletico Stefano Rapetti. L’impressione è che con lui la difesa possa essere sicuramente più solida, ma anche più abituata ad andare alla lotta. Insomma, fisico ed atletismo ci sono, ma anche la giusta dose di cattiveria agonistica.
E poi c’è Riccardo Pagano, classe 2004, uno che lo scorso anno non si è quasi mai affacciato davvero in prima squadra, ma che in questo momento sembra il nome nuovo su cui vuole puntare Mourinho. Gestito dalla CT10 management, l’agenzia di Francesco Totti, è un trequartista molto tecnico e fantasioso, che può fare anche la mezzala. E che nelle prima due amichevoli giocate in questo avvio di stagione (a Trigoria contro Boreale e Latina) è andato a segno in entrambi le partite. Sarà un caso, o forse anche solo un piccolo indizio.
Sta di fatto che in questi primi 12 giorni di ritiro Mourinho lo ha apprezzato assai, dopo averlo visto spesso all’opera lo scorso anno con la maglia della Primavera (dove ha segnato 15 gol e piazzato anche ben 8 assist). Alla Roma da quando aveva 9 anni, chissà che non sia proprio lui il prossimo baby d’oro della cantera romanista. Mou ci crede, lui forse anche di più.