Mourinho blinda la Roma, la difesa non soffre più

Il Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo)José Mourinho l’equilibratore. Nelle quattro partite disputate la Roma ha subito solo due gol: quello di Cornelius a Trebisonda e quello di Milenkovic contro la Fiorentina. La squadra giallorossa ha una maggiore solidità difensiva, praticamente mai vista nella gestione precedente. Mourinho è tornato alla difesa a quattro, abbandonata da Fonseca nella seconda parte dell’esperienza romana. E’ cambiato il portiere. Rui Patricio, voluto fortemente dal tecnico connazionale, infonde maggiore sicurezza al reparto che, negli uomini, è rimasto praticamente lo stesso rispetto alla passata stagione. In attesa del ritorno di Spinazzola, l’unica novità riguarda Vina.

Non sono cambiati i difensori, ma è cambiato il modo di difendere. Mourinho ha organizzato la difesa in modo diverso, il reparto arretrato va ad aggredire alto, ma l’aggressione è indirizzata alla riconquista del pallone e non come azione di disturbo. Inoltre il pressing è diverso anche come intensità. In fase di possesso palla, Cristante scala sulla linea dei difensori centrali, per impostare l’azione e per liberare i terzini che salgono per il cross. Pellegrini spesso è il secondo terminale offensivo, nel 4-4-2 iniziale di Mourinho, ma è un giocatore che per le sue qualità dà equilibrio alla squadra, perché detta il pressing, ma spesso si abbassa e riceve palla nella sua metà campo, poi si va a proporre per andare a cercare il gol. La differenza nella Roma di Mourinho la fanno le distanze, il suo obiettivo è avere la squadra corta, perché con una squadra lunga Pellegrini non potrebbe fare quel lavoro. 

La difesa non sempre sarà alta come lo era con Fonseca. Dipenderà dal valore dell’avversario. Mourinho si affida ai difensori per far ripartire l’azione, di solito è Mancini che ha questo compito, avendo più “piede” rispetto a Smalling, ma spesso è Cristante che si abbassa quando Mancini ha un avversario addosso. La ricerca della ripartenza dell’azione dal basso non è così ossessiva come nella passata stagione. Mourinho ha cambiato la filosofia di gioco della Roma, ma non sarà sempre la stessa, dipenderà dagli avversari. Difficilmente la squadra giallorossa si esporrà al contropiede e l’aggressione alta è finalizzata alla riconquista del pallone sulla trequarti. Lo Special One nella sua carriera ha sempre dimostrato di avere la capacità di modellare la propria squadra secondo le caratteristiche dell’avversario, è un allenatore che predilige aspettare chi ha di fronte, per poi cercare di fargli male ripartendo in transizione. Dal punto di vista difensivo oggi la Roma è una squadra compatta, che difende più basso, pronta a ripartire sfruttando le verticalizzazioni. I difensori, non esposti al contropiede, si sentono più sicuri. 

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