La Repubblica (M. Juric) – Una bordata agli arbitri e una al mondo Inter. Mourinho ne ha per tutti, nonostante la squalifica che non lo vedrà in panchina questa sera contro lo Slavia Praga arrivi dopo la notte di Budapest e la sfida contro i nerazzurri arriverà solo domenica. Ma i sassolini sono tali e vanno tolti il prima possibile. “Ho sentito tante idiozie in questi giorni. Io sono l’allenatore della Roma, voglio giocare con la mia squadra. Purtroppo è successo quello che è successo contro il Monza. La cosa che mi dispiace è che non potrò essere con i miei giocatori. Se merito o no la squalifica non lo so, ma deve essere uguale per tutti”.
La sfida di questa sera che potrebbe segnare, con una vittoria, una seria ipoteca sul primo posto nel girone. “Lukaku gioca, è importante per noi e senza Dybala e Pellegrini lo diventa ancora di più”, ammette perentoriamente lo Special One che al belga non rinuncia mai. Ma oltre alle indicazioni di formazione, come “Ndicka e Llorente ci sarànno, mentre per Smalling non c’è un piano di recupero”, l’attenzione di Mou torna sul campionato e sulla sfida di domenica all’Inter. A San Siro sono previsti oltre 30.000 fischietti che saranno distribuiti dal tifo organizzato sugli spalti dello stadio di Milano. Una forma di protesta rumorosa nei confronti del “traditore” Lukaku: “Non pensavo che fosse così importante a Milano, i titoli che ha vinto con quella squadra sono stati vinti da più di 200 giocatori nella storia dell’Inter. Il trasferimento di Lukaku alla Roma è considerato un dramma, mentre Calhanoglu che passa dal Milan all’Inter è visto come una meraviglia”.