La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – In attesa che oggi sia il Comune a segnare un gol per la Roma, approvando in consiglio la delibera del Pubblico Interesse relativa al nuovo stadio, ci pensa José Mourinho a immalinconire tutti con la sua faccia dei giorni più cupi. Ovviamente c’è bisogno di un nemico, e questo è stato trovato: l’arbitro Chiffi. “Sappiamo tutti che ci sono club che non vogliono certi arbitri, noi invece non abbiamo la forza per farlo. Forse il club sarà arrabbiato con me, però mi sembra che non abbia neanche voglia di avere forza. Il risultato è adatto alla partita. Chiffi è il peggiore arbitro che ho incontrato nella mia carriera, e sì che ho affrontato tanti arbitri che sono scarsi. L’arbitro non ha avuto grande influenza nel risultato però è scarso: tecnicamente orribile, non è empatico, non crea rapporti con nessuno. Dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco morto al minuto ‘96. Io ho smesso di lavorare negli ultimi venti minuti perché sapevo che sennò mi sarebbe arrivato un rosso come quando arriva sempre con lui. Sono uscito prima per non guardarlo. La Roma deve crescere anche a questo livello. Sabato, però, volevo stare con i miei pochi giocatori in campo contro una squadra forte contro l’Inter. Non volevo prendere il rosso, ma avevo una grande voglia di prenderlo. Però ho deciso di non farlo“. E a quel punto fa la rivelazione: “Io non sono stupido, sono andato alla partita col microfono dallo spogliatoio finché non sono tornato dentro. Mi sono protetto”.