La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Era la partita che voleva, figlia del suo dna: fatica, sofferenza, cuore. Una vittoria in cui José Mourinho ha sempre creduto, a prescindere da tutto. E da tutti. “Ma il merito è dei ragazzi, che hanno questa mentalità, voglia, empatia – dice alla fine l’allenatore della Roma –. Hanno questo senso di responsabilità, vogliono fare di tutto per rendere felici i tifosi. La strada da Trigoria allo stadio era piena di gente e questo, anche a uno come me che ha tanta esperienza, ti emoziona dentro. Lo scorso anno, contro il Leicester, pensavo fosse una cosa incredibile, questa volta è stato ancora di più“.
Emozioni, già. Quelle che condensano tutte le sensazioni dell’Olimpico. E che rendono l’idea di una partita per alcuni versi stoica. ” Ed a marchiarlo a fuoco è stato Edoardo Bove, uno che Mou ha cresciuto e plasmato. “Il merito è anche della famiglia e di chi gli sta dietro. Ragazzo super e grande professionista, sembra già un trentenne. È cresciuto, io l’ho solo aiutato nel suo percorso“.