Il Tempo (L. Pes) – Un lampo, all’improvviso, ha squarciato il cielo sopra la stagione della Roma. In pochi giorni un’occasione che ha i contorni dell’irripetibile si è presentata di fronte alla squadra di Mourinho. La Coppa Italia diventa inevitabilmente un obiettivo concreto.
Prima il Torino elimina il Milan ai tempi supplementari, poi, quando tutto sembrava portare alla doppia sfida ravvicinata contro gli Azzurri di Spalletti, succede l’impronosticabile. Ai quarti di finale ci va la Cremonese, e in copertina ci finisce Felix. Nel giro di sei giorni, insomma, spazzate via due avversarie durissime.
Un tabellone che a guardarlo ora non può non suscitare adrenalina e speranza nei tifosi, ma che allo stesso tempo deve obbligare tutti a rispettare e onorare al massimo tutti gli impegni futuri, soprattutto quelli ancora da conquistare. A partire dai quarti, battendo la Cremonese allo stadio Olimpico.
Dopo aver eliminato il Genoa grazie alla perla di Dybala, i giallorossi torneranno a giocare il primo febbraio in Coppa Italia, e lo faranno in casa. Martedì sera, pochi istanti dopo il fischio finale del match del Maradona, il club ha messo in vendita i biglietti per gli abbonati: in meno di ventiquattro ore sono stati venduti circa 15.000 tagliandi.
Dalla stessa parte di tabellone è in programma il match tra Fiorentina e Torino, sfida dalla quale emergerà la semifinalista che la Roma potrebbe trovare se dovesse riuscire a superare la squadra di Ballardini. L’andata e il ritorno della semifinale sono in programma il 5 e il 26 aprile, ovvero tra gli impegni di campionato con Samp e Torino e con Atalanta e Milan, insomma, non un segmento di calendario facilissimo.
La finale si giocherà all’Olimpico, il 24 di maggio (quattro partite su cinque nello stadio amico per i giallorossi se arrivassero in fondo). E tra le possibilità, come noto dall’inizio della competizione, c’è anche quella di un secondo derby della Capitale. Un quadro, insomma, che apre nuovi scenari.
La garanzia, ovviamente, è Mourinho. Chi meglio del portoghese sa capire prima degli altri quale sia la strada più diretta per il successo. La Conference dello scorso anno, con tutte le difficoltà del caso, lo ha insegnato.