Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Basta con la Roma di bravi ragazzi, adesso José Mourinho vuole una squadra più grintosa, cattiva e determinata. O come ha detto il tecnico, ricordando il suo passato tra i campioni di Porto, Inter, Chelsea e Real, una squadra di banditi. Lo Special dopo una prima parte di stagione singhiozzante per i tanti infortuni e l’impossibilità di mostrare il calcio studiato in estate, vuole finalmente strappare il cerotto e vedere una Roma diversa, più viva. Guarita da ogni ferita che ha ostacolato il suo processo di crescita.

In conferenza José è stato equilibrato, ha usato bastone e carota per elogiare il sacrificio di una squadra che è stata costretta (e in difesa lo è ancora) all’emergenza ma anche per chiedere un carattere diverso in partita: “Dobbiamo dare di più perché con questi tifosi non dobbiamo darci limiti. Abbiamo avuto risultati negativi ma mai mancanza di professionalità e di rispetto per la gente. Ora però dobbiamo dare qualcosa di più.”

Come? Alzando l’asticella di qualità e mentalità non solo in casa – dove il fortino Olimpico protegge la squadra e ha portato 13 punti su 18) ma soprattutto in trasferta: “Fuori casa ci manca un po’ di mentalità, quella che ho avuto sempre nella mia car-riera: godere dell’antagonismo di giocare fuori. Con qualche squadra mi piaceva più giocare in trasferta che in casa. Erano gang di banditi che godeva nel giocare in trasferta. Noi come squadra non lo facciamo, c’è gente alla quale piace il conforto di casa, che quando esce gli manca la mamma, il papà o la nonna che gli fa il dolce. Ho avuto squadre che provocavano la gente da dentro il pullman perché volevano casino per esaltarsi di più. Ho avuto questo tipo di squadre con questa personalità. Dobbiamo migliorare perché fuori casa di solito possiamo fare ottime partite ma anche perdere contro lo Slavia, Ludogorets o Bodo”.