Il Tempo (A.Austini) – Uno sbarco cinematografico, portato a Roma in aereo dal presidente-pilota, accolto come un Papa, felice, emozionato, carico, subito chiaro nello spiegare il progetto a tifosi. José Mourinho si è preso la Roma e non intende mollarla fino a quando non porterà almeno un trofeo in bacheca. “Vogliamo creare una Roma vincente, ma anche creare un futuro vincente. Non vogliamo che il successo sia un momento isolato, vogliamo creare qualcosa che duri nel tempo. Spero che la proprietà mi faccia dei regali, sarebbe uno stimolo in più per me e mi darebbe maggiore potenziale da sviluppare“.
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Sull’aereo, oltre al pilota Dan e al figlio Ryan, anche i collaboratori del portoghese: il vice Joao Sacramento, il preparatore atletico venezuelano Carlos Lalin e l’allenatore dei portieri Nuno Santos che si vanno ad aggiungere agli italiani Stefano Rapetti (preparatore atletico), Michele Salzarulo (match analyst) e Giovanni Cerra (responsabile dei dati), già a lavoro a Trigoria. Il portoghese ha salutato dalla sua vettura i tifosi che, nonostante il caldo, lo aspettavano all’aeroporto. Nel frattempo a Trigoria si erano radunati altri tifosi, che hanno accolto la macchina del portoghese, tra cori e fumogeni. Ha voluto subito salutare i tifosi in festa dalla terrazza, indicando lo stemma del club sulla sciarpa, un gesto che non è passato inosservato.
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Mou ha preso subito possesso del suo ufficio, ha trovato Tiago Pinto pronto ad accoglierlo, col quale ha fatto anche un primo giro delle strutture dove da martedì 6 inizierà il ritiro. Per almeno 5 giorni dovrà rispettare un periodo di quarantena, essendo transitato a Londra la settimana scorsa. Grazie a due tamponi giornalieri potrà comunque dirigere le sedute senza problemi indossando la mascherina o mantenendo il distanziamento. Da mercoledì 7 ogni giorno è buono per la conferenza stampa di presentazione sulla terrazza del Campidoglio in via di allestimento.
