Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Sono stati due giorni dalle emozioni forti quelli vissuti a Trigoria dopo la sconfitta contro la Sampdoria. Si è passati dalla depressione di lunedì all’esaltazione di ieri, quando nel centro sportivo si è diffusa la notizia dell’arrivo di Mourinho.
La squadra è stata informata ieri, ma non ha incontrato il presidente. Ai giocatori più rappresentativi sono arrivati messaggi dai proprietari. L’arrivo dello Special One trasmetterà nuovi stimoli a un gruppo rassegnato da più di un mese. Mourinho sarà sempre davanti alla tv, a cominciare dalla partita di domani contro il Manchester.
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La rosa che sarà affidata al portoghese dipenderà da come finirà il campionato: se la Roma resterà fuori anche dalla Conference League, l’organico sarà di diciotto giocatori e qualche giovane. Tanto basta per affrontare solo gli impegni di campionato. Con il cambio annunciato di allenatore prosegue la rivoluzione dei Friedkin, che vogliono cambiare tutto. La società non è intenzionata a cedere i pezzi migliori.
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I punti fermi della Roma di Mourinho saranno Pellegrini, Zaniolo (lo avrebbe voluto al Tottenham) e Mancini in primis, ma anche Ibanez, Veretout, Cristante e Kumbulla. Potrebbe cambiare il futuro di Mkhitaryan. L’opzione rinnovo legata alla venticinquesima presenza non è scattata, il suo agente Mino Raiola ha preso tempo. Il rapporto tra l’armeno e Mourinho al Manchester non fu idilliaco.
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Sicure molte partenze. Juan Jesus Bruno Peres e Mirante (in scadenza), ma anche Diawara, Fazio e Pastore, che non rientrano nei piani del nuovo allenatore. Potrebbe guadagnarsi la conferma Santon, ai margini con Fonseca, ma legato a Mourinho, che lo fece debuttare con la maglia dell’Inter a soli 18 anni.