La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Nonostante questa sia l’era di Donald Trump, gli Stati Uniti restano una terra ricca di saggi. Lo era di sicuro il poeta James Russell Lowell, che nel XIX secolo regalò al mondo una frase fin troppo abusata: «Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione». Se tanta politica italiana ne ha spesso approfittato per rivestire d’intelligenza un semplice interesse contingente, non si può certo criticare troppo James Pallotta che ultimamente aveva affermato come la Roma non sarebbe stata smantellata. Il presidente giallorosso sarà stato senz’altro sincero, ma se Szczesny costa troppo e per il pacchetto Salah, Manolas e Paredes offrono più di cento milioni, forse è lecito anche cambiare idea. Non solo. Se poi Mourinho – come filtra dall’Inghilterra – viene preso dall’impellente desiderio di avere Radja Nainggolan, convincendo il Manchester United a offrirgli 7,5 milioni d’ingaggio e 40-45 milioni alla Roma per il disturbo, la domanda resta opportuna: è davvero sensato non ascoltare le sirene?
IL RINNOVO – Com’è noto, dopo che il «no» detto la scorsa estate alla mega-offerta del Chelsea, il belga si aspettava un adeguamento che finora non è ancora arrivato. All’inizio la società aveva pensato a una sorta di premio «una tantum», ma la proposta non era gradita al giocatore. Così, con gli auspici del d.s. Monchi, la trattativa è cominciata davvero arrivando ad un passo dal lieto fine. Cioè, per il prolungamento Nainggolan chiede 4 milioni netti più bonus e la Roma si è fermata a 4 bonus compresi. Ci sono le premesse per l’accordo, anche perché il Ninja ha sempre detto di amare Roma e lo stile di vita che gli consente. Insomma, l’Inghilterra non farebbe per lui, tant’è che non avrebbe chiuso del tutto le porte a una proposta interista (offerti 38 milioni) pur di rimanere in Italia. Oggi ci sarà un nuovo contatto fra le parti per fissare un appuntamento per la prossima settimana e l’ottimismo non manca Anzi. detto questo, se confermata, l’offerta dello United sarebbe da capogiro e allora questa spiegherebbe il suo post (in inglese) su Instagram: «Pensando a cosa fare?». Dopo il clamore l belga ha virato sulla spiegazione «taglio dei capelli», ma l’assalto inglese e la situazione contrattuale invita a riflessioni serie.
LA TELEFONATA – Non è un mistero di come lo stesso Mourinho, non più tardi di un mese fa, abbia contattato le persone vicine a Nainggolan per esprimergli tutta la sua stima, cosa puntualmente riferita al belga, che ne ha giustamente goduto. Logico che una cessione di un calciatore che è entrato nel cuore della tifoseria avrebbe ripercussioni, ma la dirigenza sa bene come – a 29 anni – Nainggolan abbia raggiunto probabilmente il culmine di una carriera vissuta intensamente. Come dire, se è vero che la Roma vuole puntare sui giovani e il Manchester fare un «instant team» per vincere subito, le due esigenze si potrebbero sposare.
IL BAYERN SU PAREDES – La pioggia di milioni sulla Roma potrebbe non essere finita, visto che il Chelsea pare voler giocare al rialzo per Manolas offrendo 40 milioni e strappandolo così allo Zenit con cui c’è un accordo a 35 (difficile). Così come emissari del Bayern Monaco sono a Roma per Paredes. Fiumi di denaro che consentirebbero a Monchi di poter puntare subito su Berardi (il Sassuolo chiede 40 milioni, ieri il d.t. Angelozzi era Trigoria), su Jovetic (contatto Monchi-Ramadani) e per il centrocampo – oltre che su Pellegrini (manca solo la firma) – sulla promessa Seri (Nizza) e sull’usato sicuro che risponde al nome di Badelj e la trattativa per Karsdorp col Feyenoord si chiuderà tra oggi e domani (15 milioni più 3 di bonus). Insomma, sicuri che sia giusto tapparsi le orecchie se ci fossero sirene in grado di cantare melodie del genere?