La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – La faccia è quella dei giorni poco lieti. Forse la stanchezza, forse il pensiero della sfida di Europa League che incombe giovedì prossimo, poi però José Mourinho spiega tutto. “Sono ancora amareggiato dopo il disastro di Cremona. Purtroppo è nel dna del club fare alti e bassi, ed è la cosa più difficile da cambiare – spiega l’allenatore portoghese -. Ci sono dei club in cui sei obbligato a vincere ogni partita. Ho vinto un campionato con cento punti e perso con più di novanta. Ci sono squadre in cui l’obiettivo è solo il successo; non ci si può riuscire sempre, ma come testa e come mentalità è sempre quello il modo di giocare ad altissimo livello. Noi invece abbiamo questo problema. Il nostro gruppo, però, è fatto da gente che soffre quando non fa bene, non è che vive tranquillamente dopo una partita come quella di Cremona. Tutti hanno vissuto tre giorni di sofferenza, però poi hanno fatto un salto in avanti in solo tre giorni. Stavolta, infatti, era davvero molto importante vincere“. L’obiettivo Champions sembra alla portata, ma lo Special One preferisce chiarire: “Siamo da Champions se giochiamo così, il problema è che non sai mai come giocherà la Roma, Quando c’è, c’è. Però dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti e cercare di nasconderli, per questo se non siamo al cento per cento soffriamo”.