La Repubblica (A. Di Carlo) – Sembrava seriamente dispiaciuto quando in conferenza stampa annunciava di dover togliere elementi alla Primavera di Alberto De Rossi, ma mai si sarebbe immaginato che la sfida con il Verona sarebbe stata decisa dalle giocate di tre giovanissimi.
José Mourinho strappa un punto all’Olimpico (2-2), lo fa in maniera folle e con un copione impensabile, grazie al coraggio e alla freschezza mentale di tre prodotti del vivaio di Trigoria: Cristian Volpato (2003), Edoardo Bove (2002) e Nicola Zalewski (2002) sono state le mosse a sorpresa dello Special One, che li ha mandati in campo nella ripresa, loro lo hanno ripagato ribaltando una partita che sembrava irrecuperabile.
Un mancino centrale e un destro fulminante: con due giocate la Primavera giallorossa è salita in cattedra all’Olimpico, dando modo a Mourinho di acciuffare nel finale un pareggio che sembrava insperato, a tratti impronosticabile all’intervallo. “Un misto di emozioni, la gioia del gol ma anche il rammarico per il risultato. Primo gol in A? Da lì il portiere si aspetta un cross, ho tirato forte sul primo palo. A chi lo dedico? Alla mia famiglia che ha fatto tanti sacrifici” i pensieri a caldo di Bove.
Non si discosta tanto da quanto dichiarato anche dal talentino della scuderia di Francesco Totti: “Segnare oggi è stato qualcosa di fantastico, mi dispiace però per il pari. Mourinho? Un allenatore top, quando sono entrato mi ha chiesto di giocare semplice e di fare l’ultimo passaggio. Alla fine ho segnato. Totti? Per me come un fratello, mi dà tanti consigli” le impressioni di Volpato al termine della sfida.
La scintilla e la sfrontatezza di questi ragazzi è stata la chiave della gara: la gamba che va da sola, la generosità su ogni palla, il coraggio di prendersi il tiro quando il pallone scotta. E poi la timida esultanza di chi vorrebbe toccare il cielo con un dito, ma rimane con la testa nel contesto della partita, pensando al risultato e non alla gioia irrefrenabile. Sarebbe stato interessante conoscere il punto di vista di José Mourinho, ma lo Special One ha tirato dritto, disertando le domande di pay-tv e cronisti nel post gara.