La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Ii fatto, una sentenza. In Europa e in giallorosso, poco cambia. Perché da una parte Romelu Lukaku ieri ha allungato a 13 la sua striscia record di partite consecutive con gol in Europa League e dall’altra ha segnato il quinto gol in sei partite da titolare con la Roma.
Devastante Insomma, aveva ragione Mourinho quando alla vigilia ha detto che Lukaku ha bisogno di giocare. Perché anche ieri è stato il punto di riferimento dei giallorossi, che su di lui si appoggiano sempre. Forse, nessuno si aspettava un inizio così devastante. Ed invece sì, dice il g.m. Tiago Pinto, “Lukaku è un campione, ha fatto gol ovunque. Si è ambientato velocemente, il rapporto che ha con Mourinho lo ha sicuramente agevolato. Si trova bene con tutti, speriamo possa continuare a segnare così”.
Come ha fatto ieri, anche in coppia con Belotti. Un attacco diverso rispetto a quello che preferisce Mou, che cerca di giocare sempre con un centravanti e un attaccante di raccordo. “Il primo tempo non mi è piaciuto niente, neanche loro due. Poi meglio. Quando giochiamo con le due punte ci manca la creatività, quello che si abbassa e fa la connessione. Loro sono due attaccanti puri, ci danno presenza fisica in area, se i quinti gli offrono le palle giuste sono due giocatori che hanno gol. Ma una cosa è giocare con Dybala e un’altra senza”.
L’analisi infatti ieri ad inizio ripresa Mou ha messo dentro proprio Pellegrini, per cercare di aumentare la creatività. “Ripeto, primo tempo orribile: non abbiamo mai pressato, troppo passivi. Poi abbiamo cambiato atteggiamento. Pellegrini? Ha un grande potenziale, ci dà fantasia, ma la sua storia clinica è questa. A centrocampo ancora non abbiamo trovato solidità. Ma siamo senza Sanches e con Cristante che deve giocare dietro. Paredes ci dà sicurezza, Bove deve migliorare negli spazi corti e Aouar fa fatica a crescere nella nostra direzione. Ci serve tempo“. Non per Lukaku, però. “Romelu ha sempre qualcosa da darci con la sua esperienza e la sua voglia di vincere. La sua forza fisica è simile a quella mentale, ha un’influenza forte nella squadra a ogni livello. Siamo molto contenti di averlo e anche di averlo potuto far riposare nel finale“.