Mou ostaggio della rosa

Il Tempo (A. Austini) – Ventisei giocatori a libro paga, altri sedici di rientro dai prestiti, senza contare i contratti delle giovanili. La fotografia della Roma di oggi mostra una rosa insostenibile per un numero di calciatori e costi. E spiega da sola la mole incredibile di lavoro che tocca a Tiago Pinto per raggiungere l’obiettivo condiviso da Mourinho: costruire una squadra di 18-19 elementi a cui affiancare dei giovani.

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Serve una sera propria impresa, oltre venti operazioni da chiudere in uscita per snellire la rosa e far posto ai nuovi acquisti. C’è da considerare l’aspetto economico  ma pure quello regolamentare: vanno rispettati dei limiti nella composizione delle rose sia in Italia sia in Europa. 

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La situazione è stata spiegata a Mourinho sin dalle prime battute della trattativa per portarlo sulla panchina romanista: lo Special One, quindi, sa che per accogliere tutti gli acquisti da lui richiesti dovrà sperare che Tiago Pinto piazzi più esuberi possibili. La parola chiave del mercato giallorosso sarà “prestito”. Tra i vari giocatori messi in vendita, infatti, sono in pochi quelli che la Roma riuscirà a cedere a titolo definitivo.
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Florenzi potrebbe essere uno di questi: ha mercato in Italia (Inter ad esempio), anche se lui spera ancora in una nuova chiamata dal Psg – che non ha esercitato il diritto di opzione a 9 milioni di euro scaduto il 31 maggio – o in altri club esteri. E l’intenzione della Roma resta di salutarlo definitivamente. Un altro che va piazzato una volta per tutte è Nzonzi, che ha un altro anno di contratto: si lavora all’accordo per farlo rimanere al Rennes. Stesso discorso del Lipsia per Kluivert, mentre il Leicester ha comunicato a Pinto la rinuncia ad Under. Sul turco c’è un interesse del Milan, ma i rossoneri lo prenderebbero solo in prestito. E potrebbero addirittura chiedere alla Roma di coprire una parte dello stipendio.

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