La Repubblica (A. Di Carlo) – Se con la strigliata di San Siro José Mourinho sperava di scuotere i suoi giocatori, alla ricerca di un cambio di rotta soprattutto dal punto di vista della personalità, lo Special One deve accontentarsi della reazione nel finale di gara, non rimanendo del tutto soddisfatto dalla risposte che ha dato il campo.
La sua Roma non va oltre il 2-2 con il Sassuolo: i giallorossi recuperano il risultato con il colpo di testa di Cristante nel finale, a margine di una prestazione poco convincente. Poche idee, poche giocate riuscite e tanti errori, in fase di impostazione e dei singoli in fase di marcatura. Non è tutto da buttare per Mourinho, che si tiene stretto il punto conquistato. “Il pareggio cambia la dinamica emotiva. Prima della partita o all’intervallo non avrei firmato per il pari, ma al 90’ me lo prendo e dico grazie. Non è il risultato che volevamo, ma è un punto che ci dà modo di sentire che stiamo proseguendo su una striscia di risultati utili nelle ultime quattro partite. Ma certo che mi aspettavo qualcosa di più. Nella prima parte della gara ci è mancato ordine e disciplina. Ogni volta che la palla arrivava a Vina o Karsdorp, c’erano poche opzioni per giocare il pallone dentro. Felix in 70 minuti ha avuto solo un’opportunità per sfruttare la profondità. Il punto è meritato ma la frustrazione c’è perché venivamo qui per vincere la partita“.
Il risultato, del Mapei Stadium arriva al termine di una settimana movimentata: “C’è solo una notizia che non posso negare: tutte le altre sono bugie, giornalismo di quinta classe, giornalismo senza etica. Questo gruppo se ha una qualità, dove siamo imbattibili, è nell’empatia. Possiamo essere scarsi, però nessuno può dire che non siamo un gruppo molto unito“.
Lo Special One poi si concentra sull’esperimento tattico provato in mediana: “Sergio Oliveira e Pellegrini? Tutti e due possono fare meglio. Sergio è arrivato da poco, Lorenzo sta recuperando dall’infortunio. Insieme a Cristante e Veretout sono ottimi giocatori, ma nella zona dove si decide il ritmo della partita non abbiamo quel profilo. Micki non è un regista, però di tutti loro è quello che pensa meglio e trova meglio gli spazi. Dobbiamo migliorare, abbiamo una Conference League tutta da giocare“.