Corriere della Sera (G. Piacentini) – Che Mourinho non sia soddisfatto della rosa che ha a disposizione non è più nemmeno una notizia, perché ormai lo ripete ad ogni conferenza stampa pre o post partita. Che il g.m. Tiago Pinto sia già al lavoro per comprare nel mercato di gennaio almeno un paio di rinforzi e per liberarlo di alcuni esuberi, è una naturale conseguenza dell’insoddisfazione del tecnico, che continua a usare il randello nei confronti dei suoi calciatori.
Anche dopo Roma-Bodo Glimt, esaurita la furia nei confronti dell’arbitro, colpevole di aver negato due rigori evidenti ai giallorossi che avrebbero cambiato il risultato, la classifica e probabilmente anche molte valutazioni sul match, Mourinho non ha risparmiato i suoi uomini da critiche molto dure.
In ordine sparso: “Ogni pallone tra Darboe e Veretout era palla persa“; “Se gioca Ibanez terzino sinistro chi gioca centrale? Dopo la prima partita dovevo per forza proteggere Kumbulla, perché non aveva fatto bene e non era una partita per lui“; “Zaniolo, Abraham e Mkhitaryan non hanno fatto benissimo dal punto di vista tecnico, hanno sbagliato controlli, passaggi, momenti e decisioni, Cristante ha giocato in difesa e non c’era a centrocampo, quindi hanno giocato Darboe prima e poi Villar: ricordo che l’altra sera nel Milan sono entrati Bakayoko e Tonali” e infine “Shomurodov si è mosso bene, ma anche lui non vive un grande momento“.
Lo Special One, che per alcuni tifosi è già diventato, troppo rapidamente, il “Normal One”, prosegue per la sua strada e con la selezione naturale che sta portando avanti dal primo giorno che si è insediato a Trigoria: prima dividendo la rosa in due, con una serie di calciatori (tra cui Pedro, Pastore, Nzonzi poi ceduti) esclusi in partenza, e poi con un’ulteriore selezione interna per i “sopravvissuti”. Alla fine ne sono rimasti 12-13, i fedelissimi che vengono schierati sempre e comunque, più alcuni giovani in rampa di lancio su cui “si può lavorare” come ha detto di Felix, fresco di convocazione nella nazionale ghanese.
Tutti gli altri sono considerati un riempitivo in una rosa che ha bisogno di essere allungata e rinforzata. In attesa che rientrino Spinazzola, non prima di gennaio o febbraio, Smalling, a Trigoria sperano prima ma la situazione fisica dell’inglese è problematica e non garantisce continuità di utilizzo, e del mercato di riparazione, non deve trarre in inganno il reintegro degli epurati: Villar e Mayoral sono scesi in campo con il Bodo, Reynolds e Diawara sono rimasti in panchina, ma tutti e quattro sono sul mercato. Anche dalle loro cessioni passa la rivoluzione di Mourinho, che va avanti nonostante qualche incidente di percorso.