La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Alle soglie dei 60 anni sembra affiorare un lato B di Mourinho, di un uomo che conosce i propri limiti, anche se detesta le etichette. Così alla vigilia della partita tiene in serbo soltanto parole di amicizia e la definizione “grande amico e grandissimo allenatore“. L’uomo dei 26 titoli è il leader in campo e fuori di una Roma che odia essere giudicata difensivista.
Mourinho è qualcosa in più di un allenatore, è una speranza che non si esaurisce mai e che ormai da mesi riempie l’Olimpico. “Segniamo poco perchè sbagliamo gol, non perchè siamo difensivi“, ha ringhiato in conferenza stampa. Inutile dire che per fare bene c’è bisogno di Zaniolo. Ieri il portoghese ha parlato anche di lui: “Deve migliorare nel modo di stare in campo, ma mi piace che sia in crescita dal punto di vista emotivo“.